un Paese che faceva le code

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C’era una volta un Paese che faceva le code. Per una volta, non mi va di condannare l’espressione popolare. Anzi, la più popolare possibile. L’argomento di oggi è fintamente frivolo. Parliamo della settimana della moda e di Chiara Ferragni. Chi è Chiara Ferragni un po’ tutti lo sappiamo. Prima di essere la fidanzata di Fedez è una ragazza che si è inventata un blog che adesso fattura quanto e più di un giornale di medie dimensioni. Praticamente, l’ha fatto da sola. Sua l’idea, sua la passione. Ora, a luglio la Ferragni ha inaugurato il suo negozio. E’ uscita sui giornali più che altro perché entrandoci ha preso una facciata contro il vetro. Visto che l’inaugurazione è stata “moscina”, che cosa ha fatto la Ferragni? Ha approfittato della settimana della Moda e lo ha re-inaugurato. Chi lo avrebbe fatto? Chi avrebbe avuto il coraggio di rischiare una seconda figuraccia? Sicuramente non le grandi marche con gli strapagati pr. Invece lei sì. E, come spesso accade ai coraggiosi, ha vinto. Ha vinto lei, eccome. Infatti mentre in giro impazzano le sfilate, la gente si accalca davanti al suo negozio. Tutti stupidi? Tutti sub-normali? Tutti popolo di Facebook? Occhio, perché le piazze, sia reali che virtuali, hanno una cosa buona e una cosa cattiva. La cosa buona è che contengono tutti, anche me e te che mi stai ascoltando alla radio. La cosa cattiva è che ognuno ci si sente importante. Anche troppo. Tornando alla Ferragni: non mi sta simpatica, non mi piace granché e soprattutto dell’alta moda non me ne può fregare di meno. Ma quanto a coraggio, beh, sarebbe da portare ad esempio anche per i vecchi tromboni che hanno fatto successo con due boom economici e portando il debito pubblico alle stelle.

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