Gli spot in dialetto della Lega per il referendum “autonomista” di ottobre – dal sapore a dir poco casereccio – suscitano ironia ma anche qualche polemica. In particolare uno dei filmati nel quale un tizio in bicicletta si dirige ignaro verso il ponte crollato di Annone mentre una popolana gli strilla in dialetto che è meglio fermarsi. Il tizio finisce giù. Il senso dello sgangherato filmato è che se ci fossero più soldi in Lombardia il ponte non sarebbe crollato. Quella tragedia costò la vita a un automobilista e altri cinque rimasero feriti. “La propaganda politica – accusa il consigliere regionale Pd Fabio Pizzul – dovrebbe sempre mantenere un certo rispetto per le tragedie come quella del ponte di Annone. Credo che la Lega farebbe bene a cancellare quel video. Quanto agli altri – aggiunge Pizzul – mi pare che rappresentino una Lombardia da cabaret, fatta di macchiette che non corrispondo alla realtà”. Negli altri filmati c’è una Lucia manzoniana che invita il suo Renzo a votare Si, un duetto al bar tra una lombarda e un siciliano (con la camicia slacciata e il pelo in vista) che alla fine si accordano per andare a votare si e un morto in una bara che dovrebbe rappresentare la Lombardia defunta perché i cittadini non sono andati alle urne. Il Movimento 5Stelle ha chiesto alla Lega di ritirare gli spot ma il Carroccio tira dritto, orgoglioso dei suoi filmatini che sembrano girati da una banda di avvinazzati appena usciti da una taverna.