Sto per dire un po’ di parolacce

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C’era una volta la maleducazione. Avviso a chi ascolta: sto per dire un po’ di parolacce. La maleducazione, quella talmente crassa, grossa, evidente da sembrare episodio da film. E invece no, la maleducazione tracima, viene fuori da Facebook e si riversa nella vita reale. Di là, i leoni da tastiera scrivono contro la Boldrina, i Pdioti, i profughi, contro Mattarella e Napolitano, contro Berlusconi puttaniere e Salvini ladro, contro Sala che qualcosa ha fatto essendo sindaco e contro tutti quelli che in effetti esistendo non possono non rubare quantomeno l’aria che respirano. Poi, gli stessi stronzi che su Facebook pregano che 20 negri stuprino tua figlia solo perché non li ritieni una razza inferiore, gli stessi, oppure altri appartenenti al loro gruppo etnico di stronzi, tracimano nella realtà e, con un mezzo sorriso, ti dicono che vabbè, per i posti per i disabili sono troppi e sono sempre vuoti. E occupiamoli allora, anche solo per un minutino. Un minutino in doppia fila, tanto che vuoi che sia se l’autobus con sopra 150 persona aspetta imbottigliato nel traffico strozzato dal collo di bottiglia. In fondo, non è niente un minutino. Un minutino sopra il posto per i disabili e se il disabile chiama i vigili per fare la multa e questi – incredibile miracolo – arrivano in tempo e la fanno, allora si becca un bel cartello da leone da tastiera con qualche insulto. Poi ci sono i leoni quelli veri. I padroni, quelli che arrivano in Ferrari blu, parcheggiano a cavallo di due posti per disabili e quando il papà del ragazzino disabile chiede gentilmente di spostarsi di mezzo metro gli rifilano una sberla. Ora, che cosa succederà al proprietario del ferrarino? Ha già precedenti per lesioni e altro, che cosa volete che gli succeda? Avrà una denuncia in più, probabilmente. E magari l’auto non sarà neppure intestata a lui, quindi della multa se ne sbatterà e non la pagherà, magari. E inizierà un contenzioso legale che costerà allo Stato più di quanto incasserà alla fine. Lui se ne starà bello tranquillo, l’handicappato mentale che si fa sberleffo dei disabili. E la cosa peggiore è che alla fine avrà vinto lui, lo stronzo, perché la legge è dalla sua parte.

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