Giornata dell’Ambiente, flash mob in Galleria

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In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1972, Legambiente a Milano ha inscenato un flashmob per sensibilizzare i cittadini sulla campagna #salvailsuolo. I volontari del Cigno Verde, in collaborazione con l’associazione sportiva di Milano Tra Cielo e Terra, hanno ballato in Galleria Vittorio Emanuele II sulle note della canzone One Million People For Soil, brano ufficiale della petizione europea People4Soil che riunisce 500 associazioni in tutta Europa in una raccolta firme per un legge europea a tutela del suolo da cementificazione, speculazioni edilizie, contaminazione e degrado. «Oggi, nella Giornata Mondiale dell’Ambiente, scendiamo in piazza per ribadire la necessità di una legge che fermi il consumo di suolo, da troppo tempo arenata nelle stanze dei bottoni. La salvaguardia del territorio non sembra essere una priorità nell’agenda politica, né a livello nazionale, né europeo. La Lombardia per decenni è stata la regione dove si sono costruiti e soffocati ettari di terreno senza tregua» dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.

La Lombardia, anche a causa dell’alta densità di popolazione e imprese, è la regione più cementificata d’Italia. Per di più è la regione in cui si continua a costruire: secondo i dati del Geoportale della Regione è di quasi 10 ettari la superficie urbanizzata ogni giorno. Mentre è in lenta ripresa il mercato edile, negli ultimi 5 anni sono le nuove reti stradali a incidere fortemente sulla trasformazione del territorio: oltre 1.400 ettari costituiscono nuove infrastrutture o potenziamenti delle stesse, con particolare concentrazione nella provincia di Milano (635 ettari).

«È evidente che si rende necessario non solo uno stop al consumo di suolo, ma una decisa inversione di marcia per recuperare terreno agricolo e suolo fertile, puntando sulla manutenzione dell’esistente, invece che su nuove opere. Regione Lombardia smetta di approvare nastri di asfalto, che rischiano di essere fallimentari e per lo più inutili, come l’esempio di Pedemontana» conclude Meggetto.

 

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