L’Università di Pavia cancella le tasse per un terzo degli iscritti

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È stata votata oggi dal Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pavia una misura di grande impatto per tutti gli studenti: il nuovo modello contributivo adottato dall’Ateneo abbatte le tasse per circa un terzo degli iscritti. Per la precisione, gli esoneri totali sono pari al 30,3%, mentre il numero di studenti che avranno comunque una riduzione è pari al 38,5%. Al tempo stesso, i redditi medi e medio-elevati vedranno una cospicua riduzione dei costi per gli studi, riduzione che, rispetto al corrente anno accademico, potrà superare i 1.000 euro. Di fatto, tutti gli studenti con ISEE inferiore ai 72-73.000 euro vedranno una riduzione dei loro costi per gli studi universitari: si stima che il 38-39% degli attuali studenti beneficerà di uno sconto più o meno sostanziale.

Ecco in sintesi le novità del documento approvato dal CdA dell’Università di Pavia
• Una no-tax area fino a 23.000 euro di reddito ISEE
• Un’area estesa di riduzione della contribuzione  (oltre un terzo di studenti pagherà di meno in misura sostanziale).
• Gli studenti extra UE che non possano o vogliano produrre dati relativi al proprio reddito familiare pagheranno a seconda della ricchezza dei Paesi di provenienza.
• Anche i dottorandi di ricerca beneficeranno della riduzione di prelievo, da 296 a 154 euro (solo tassa regionale e bollo).
• La creazione di un apposito fondo «benessere studentesco e diritto allo studio» alimentato con le risorse eccedenti.

Si confermano e si rafforzano gli interventi di tipo premiale per gli studenti meritevoli e particolarmente capaci: un maturato con 100/100 e che si laurea nel percorso 3+2 (o 5/6 anni) entro la durata legale prevista pagherà di fatto il 40% in meno (il primo anno è esonerato e l’ultimo è rimborsato).

Il prof. Fabio Rugge, Magnifico rettore dell’Università di Pavia, ha sottolineato che la qualità della didattica e il prestigio dell’Ateneo possono accompagnarsi ad un’apertura sempre più decisa:«Chi ha detto che per studiare in un’università eccellente bisogna pagar tanto? La nostra Università ha deciso di spingere verso l’alto il punto di incontro tra inclusione e merito. Dall’anno prossimo, quasi un terzo dei nostri studenti, in base al reddito, non pagherà più i contributi universitari. È una scelta coraggiosa e impegnativa che rende ancora più accessibile l’università. Viene poi premiato specificamente il merito. Infatti, ci sono numerose esenzioni per tutti i “meritevoli”, dal primo all’ultimo anno. Questo per poter frequentare quelli che in Italia sono i migliori corsi universitari: primi per Medicina e Odontoiatria, secondi per Chimica e Ingegneria edile. Anche i dati sul successo dei nostri laureati (Alma Laurea 2017 e JobPricing 2017) ci confortano sulla bontà del nostro lavoro. È questa la nostra idea di università: aperta e prestigiosa, basata su una ricerca di punta e un insegnamento di qualità».

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