Gli agenti della Digos di Milano hanno sequestrato due bustine con un seme di cannabis ciascuna al radicale Marco Cappato che questa mattina si è presentato davanti al Pirellone, con altri militanti, per un presidio a favore della legalizzazione della cannabis. La protesta è in primo luogo contro Regione Lombardia per “la violazione della legge che impone che vengano discusse le nostre proposte di iniziativa popolare per la regolamentazione della cannabis terapeutica – ha spiegato l’esponente radicale – e per istituire il registro del testamento biologico”. “Ogni giorno la sua pena. E il suo verbale Digos. Oggi per incitazione a delinquere su cannabis. Più sequestro semi & materiale”, ha scritto Cappato su Twitter. Cappato è stato anche segnalato all’autorità giudiziaria per istigazione al consumo e alla produzione di sostanze stupefacenti. La protesta di Cappato non è solo contro la Regione, ma soprattutto contro il Parlamento italiano “che non si assume la responsabilità di decidere” sulla legalizzazione del consumo e della coltivazione della marijuana, nonostante sia stata depositata una proposta di legge sottoscritta da oltre 60.000 cittadini e depositata lo scorso novembre. Per questo, dalla scorsa settimana, ha iniziato a inviare semi di cannabis attraverso il suo sito a chi ne fa richiesta, “con un invito a delinquere, compiendo un gesto di disobbedienza civile”.