Nel giorno della marcia milanese pro-migranti il clima è arroventato per l’accoltellamento in stazione Centrale. La Lega ha chiesto che il corteo venisse annullato ma il sindaco Beppe Sala, l’assessore ai servizi sociali Pierfrancesco Majorino e gli organizzatori hanno confermato l’iniziativa. “Sicurezza e solidarietà” dice il primo cittadino che nega ogni collegamento tra la marcia e l’episodio di violenza che ha visto protagonista uno sbandato ventenne italo-tunisino negli ultimi tempi radicalizzato all’islam. In piazza ci sarà anche il presidente del Senato Grasso. Il giovane, Tommaso Hosni, sarà visitato a breve da uno psichiatra e sarà sottoposto a test tossicologici mentre gli investigatori proseguono le indagini sui suoi post pro Isis su Facebook e sui suoi eventuali contatti con altri estremisti. Per il difensore del giovane Hosni “è un ragazzo in estrema difficoltà”. Viveva su un furgone intestato a un cittadino cinese in zona Quarto Oggiaro e quando è stato arrestato ha detto di essere “solo e abbandonato”.