“Il Coordinamento Arcobaleno delle Associazioni LGBT di Milano e Provincia esprime il suo forte rammarico per la decisione del Consiglio Regionale della Lombardia di negare il patrocinio al Milano Pride. Ancora una volta registriamo una scelta politica dettata da una chiara visione ideologica che esclude una parte di cittadini lombardi, una decisione che rimarca dei confini e che vuole ridefinire una discriminante fra le persone”. Lo si legge in una nota del coordinamento. “Il motto del Pride di quest’anno è ‘Diritti senza confine’ e vuole sottolineare – si spiega – come spesso, nella nostra società, si privilegia un atteggiamento mentale e politico di chiusura, che poi si trasforma in negazione dei diritti. Regione Lombardia, ancora una volta nel suo agire, ha dimostrato quanto noi vogliamo denunciare: una azione politica che esclude cittadini e rimarca i confini già espressi in passato con le luci sul Pirellone per il “Family Day”, con l’inutile centralino “AntiGender” e il protrarsi su questa inesistente causa definita “gender”, e con l’appoggio ad altre iniziative tese a costruire muri e fantomatici nemici della famiglia e della società. Consapevoli che chi in Regione Lombardia ci governa, persiste in un atteggiamento di esclusione nei confronti delle nostre vite e della nostre dignità, scenderemo convinti in piazza il 24 giugno per chiedere una società laica, aperta, inclusiva, dove i confini si abbattono e non si alimentano e dove i diritti si riconoscono e non si negano, alienandone i principi. Nello stesso tempo, scenderemo in piazza sabato prossimo, a Milano, insieme alle persone migranti e per le persone migranti, per ricordare la necessità del rispetto di ogni persona, di ogni storia che va accolta, riconosciuta e tutelata, portando con noi lo striscione del motto del Milano Pride 2017 Diritti senza confine”.