Un ragazzo di 31 anni, un richiedente asilo del Mali, si uccide impiccandosi a un pilone sulla massicciata dalla ferrovia alla Centrale di Milano e la destra ne approfitta per attaccare il Comune di Milano e il suo “sistema di accoglienza”. Il giovane immigrato si è tolto la vita così, ieri intorno a mezzogiorno. Quando i Vigili del Fuoco l’hanno raggiunto respirava ancora ma i medici di Niguarda non sono riusciti a rianimarlo. Hanno subito rianimato le polemiche invece alcuni esponenti della destra milanese come Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia e Riccardo De Corato. Su Facebook la replica dell’assessore comunale alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino: “Quando oggi ero in via Ferranti Aporti e nella zona della Centrale a discutere con carabinieri, operatori e cittadini, in diversi contesti e momenti, dell’assurdo suicidio di un ragazzo di cui non sappiamo nulla (tranne una cosa: si tratta di un richiedente asilo del Mali) quando guardavo e riguardavo l’immagine di quel corpo mi dicevo una cosa “speriamo almeno che nessun avvoltoio ci speculi sopra”. Ovviamente non è andata così: esponenti della destra affermano che quella morte sia colpa del sistema di accoglienza di Milano. Proprio loro che tutto quel che facciamo lo vorrebbero cancellare per sostituirlo col nulla o con qualche altra parata poliziesca. Che schifo”.