“Il blitz della polizia in Stazione Centrale come azione politica contro la manifestazione del 20 maggio a Milano per l’accoglienza”. E’ la lettura che dà della retata dell’altro giorno in piazza Duca D’Aosta il consigliere di “Milano in Comune” Basilio Rizzo. “Per questo motivo – spiega Rizzo – temo che ci saranno altre provocazioni di questo tipo in città prima del 20, perché qualcuno non vuol far passare l’idea che a Milano si può manifestare per l’accoglienza e i diritti dei migranti”. Lo ha detto questa mattina nel corso della presentazione della rete milanese “Nessuna persona è illegale”, composta da associazioni, spazi e centri sociali – come il Cantiere – comitati, collettivi e movimenti politici, che ha illustrato la sua piattaforma di proposte. “Occorre valorizzare le energie, la creatività e le legittime aspirazioni delle persone migranti – spiegano i promotori del progetto – anziché reprimerle e umiliarle: questo il pensiero che guida il nostro progetto”. “Il razzismo non si supera con i discorsi, ma praticando solidarietà, e per questa via creando relazioni, conoscenza, incontro: non si tratta di una bella affermazione un po’ idealista, ma – viene sottolineato – di una realtà sperimentata nelle nostre attività quotidiane di volontariato e di mutuo soccorso”. Oggi pomeriggio alle 18, nel frattempo, si tiene un presidio in piazza della Scala proprio contro il blitz in Centrale (anche se il Comune e il sindaco Sala hanno ribadito di non essere stati informati che sarebbe scattata l’operazione). Il gruppo che si è presentato oggi lavora alla preparazione del corteo del 20 per cercare di dargli una connotazione di protesta più forte contro i “decreti Minniti” e le politiche, italiane ed europee, di esclusione dell’immigrazione.