Con 25 voti favorevoli, 11 contrari e un astenuto, il Consiglio Comunale ha approvato il bilancio consuntivo 2016. Il rendiconto chiude con un avanzo di amministrazione di 275 milioni su un totale di 3.428 milioni di euro di entrate e 3.187 milioni di euro di spese, a cui si associa una variazione di 34 milioni di euro del fondo pluriennale vincolato. Cala la pressione tributaria rispetto al 2015 e aumentano le entrate relative al recupero dell’evasione: si passa dai 70,5 milioni del 2015 a 84,2 milioni del 2016. Segno positivo anche per le entrate relative all’imposta di soggiorno con un più 10% rispetto alle previsioni, indicazione della vivacità turistica del capoluogo lombardo.
“È un bilancio che dà due segnali importanti – afferma l’assessore al Bilancio e al Demanio, Roberto Tasca -. Primo, evidenzia una flessione della pressione fiscale pro-capite, testimoniando che anche le giunte di centrosinistra sanno andare incontro ai cittadini ma rispettando il pareggio di bilancio. Secondo, si conferma la positiva scelta operata nel 2012 di ricondurre all’interno del Comune l’attività di lotta all’evasione, che ha raggiunto il suo massimo storico nel 2016. Due nuovi segnali della positiva gestione amministrativa di Milano operata dalla giunte di centrosinistra”. Il 2016 è stato anche l’anno dell’impennata delle entrate relative all’imposta di soggiorno. Dalla mini-tassa, versata da turisti e visitatori in alberghi e strutture ricettive milanesi e destinata ad interventi relativi a servizi turistici nonché al recupero e manutenzione dei beni culturali e ambientali, il Comune ha incassato 41,4 milioni di euro ovvero il 10% in più di quanto preventivato ad inizio 2016. Un segnale che conferma la continua crescita del numero di visitatori a Milano.