Notte di paura per due tedeschi a quota 3.400

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Soccorritori al lavoro

È terminato all’alba di stamattina l’intervento che da ieri sera per tutta la notte ha impegnato i tecnici della VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna del CNSAS Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico). Intorno alle 23:00 è giunta la chiamata da parte della Centrale operativa di Bolzano per due alpinisti che si trovavano sul Palon de la Mare, nel Gruppo Ortles – Cevedale. Sono due tedeschi di 57 e 55 anni. Inizialmente erano diretti al rifugio Branca ma hanno ritardato e hanno quindi avvertito il gestore del cambio di programma e che eventualmente avrebbero trascorso la notte in quota. Ben equipaggiati, avevano anche costruito una truna, un riparo nella neve, per stare al sicuro.

Le comunicazioni però erano difficoltose e a un certo punto sono diventate impossibili: un loro conoscente, che era rimasto in contatto con loro, si è allarmato. Ha chiamato la centrale operativa di Bolzano, accennando anche a un principio di congelamento. È quindi partita l’attivazione del Soccorso alpino italiano: una squadra di cinque tecnici della Stazione di Valfurva è partita per raggiungere i due alpinisti, mentre la Rega (Guardia aerea svizzera di soccorso) ha inviato un elicottero, che durante il sorvolo li ha avvistati. In base a Santa Caterina Valfurva erano presenti altri quattro tecnici CNSAS e sei militari del SAGF – Soccorso alpino Guardia di Finanza, pronti a partire per un eventuale supporto alle operazioni. A causa della presenza di vento forte e di altri impedimenti tecnici però il mezzo non è riuscito ad avvicinarsi. Ha portato a una quota di 3100 metri due soccorritori del CNSAS, che poi hanno proseguito a piedi fino a quota 3400, dove si trovavano i due alpinisti. I tecnici li hanno raggiunti, stavano bene e hanno rifiutato il ricovero; in seguito li hanno accompagnati al rifugio Branca, dove sono arrivati poco dopo le 4:30 di stamattina. L’intervento è terminato verso le 6:00.

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