La crisi delle tv locali arriva in Consiglio Regionale

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La crisi delle televisioni locali, con centinaia di posti di lavoro a rischio, arriva in Consiglio Regionale. La questione sarà affrontata grazie a una mozione presentata da Riccardo De Corato (FdI). “Sulle tv locali in crisi ho presentato una mozione – dichiara De Corato – che verrà discussa mercoledì. Invito il presidente di Regione Lombardia e la giunta a “sollecitare le Commissioni competenti Parlamentari al fine di accelerare i tempi di approvazione del regolamento di assegnazione dei fondi, a studiare misure ad hoc che aiutino le emittenti locali garantendo così il servizio di informazione pubblico sul suolo lombardo e a istituire un gruppo di lavoro in IV commissione che predisponga una Legge regionale a sostegno dell’emittenza locale lombarda”. “Le televisioni locali – prosegue il consigliere – rappresentano un presidio indispensabile per il territorio. La Legge di stabilità 2016 ha destinato parte delle risorse derivanti dal recupero dell’evasione sul canone, fino a 100 milioni di euro, per il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, dei quali fino a 50 milioni per le emittenti radio televisive locali. Le cifre si sommeranno a quelle già previste, che ammontano a circa 67 milioni per il 2017. Contestualmente la legge di stabilità 2016 ha previsto di modificare le regole di riparto delle risorse con la definizione di un nuovo regolamento che tenesse conto di criteri selettivi di merito per l’erogazione dei contributi. Lo schema di regolamento varato recentemente dal Consiglio dei Ministri sottolinea che per accedere ai finanziamenti le televisioni locali dovranno dimostrare di investire su occupazione, innovazione tecnologica e pluralismo dell’informazione e il bando terrà conto del un numero minimo di dipendenti e giornalisti che l’emittente deve avere per poter accedere ai contributi. In Regione si è già svolta l’audizione in IV Commissione dei lavoratori di Telecity/7gold secondo i quali il nuovo piano industriale prevederebbe un taglio del 60% della forza lavoro. Purtroppo la strada per sbloccare i fondi sembra essere ancora lunga, in quanto lo schema di regolamento dovrà passare al Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari competenti prima dell’approvazione definitiva. Su queste premesse discuteremo la mia mozione in Consiglio regionale”.

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