A San Biagio di Rossate, la processione con il Crocifisso miracoloso

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Lo scorso fine settimana oltre 600 fedeli hanno portato in processione nelle campagne di Comazzo (LO) il Crocifisso ligneo considerato miracoloso che, da secoli, viene custodito nella chiesa bramantesca di San Biagio di Rossate riaperta al culto il 2 luglio scorso dopo essere stata sottoposta, per 18 mesi, al restauro conservativo finanziato (1,5 milioni di euro) dalla Concessionaria di A58-TEEM Tangenziale Esterna SpA.

L’antico rito di liturgia pasquale, sempre celebrato nonostante il degrado avesse infierito a tal punto sull’edificio da farne decretare la destinazione d’uso a «garage di trattori», s’è, dunque, perpetuato anche quest’anno richiamando più persone che nel 2016 nella frazione di Lavagna illuminata a giorno dalle torce accese lungo i sentieri per rischiarare il cammino dei viandanti.

Oltre all’opportunità di invocare il Crocifisso ritenuto, secondo le tradizioni religiose locali, capace di accelerare l’arrivo della pioggia in caso di siccità, per la prima volta dopo troppi decenni di oblio calato attorno al complesso la processione offriva, del resto, ai partecipanti l’occasione di poter ammirare l’abbazia riportata allo splendore rinascimentale grazie all’intervento attuato in sinergia con la proprietà (Curia di Lodi) e con le Sovrintendenze.

Ma stavolta anche tantissimi non residenti, affluiti sul posto e si sono aggiunti ai fedeli dei Comuni limitrofi spinti nel contesto agreste dal desiderio di assistere a un evento denso di misticismo e di scoprire una chiesa impressa nella memoria collettiva ed esaltata, nelle sue linee architettoniche, dai led che squarciavano il buio dei campi.  A seguito del restauro, San Biagio si sta, d’altra parte, rivelando un polo di attrazione fruito, nei fine settimana, da almeno 300 turisti che vogliono non solo visitare la chiesa, accreditata come un’opera giovanile di Donato di Angelo di Pascuccio detto Bramante, ma anche utilizzare i nove chilometri di piste ciclabili realizzati nell’ambito del Progetto Speciale Ambientale «Muzza-San Biagio».

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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