Morbillo, sorveglianza aumentata in Lombardia

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“Nonostante Regione Lombardia con il 92% nel 2016, abbia la copertura vaccinale piu’ elevata a livello nazionale, considerato il nuovo picco endemico che dai primi mesi del 2017 stiamo registrando, abbiamo deciso di incrementare l’impegno per il raggiungimento del 95 per cento di copertura vaccinale a cui e’ legato l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della Sanita’ per l’eliminazione del morbillo congenito. Per questo abbiamo deciso di attivare un monitoraggio per verificare le coperture degli assistiti per singolo pediatra di
famiglia attraverso un’analisi dei dati dei data base regionali. Questo consentira’ al pediatra di mirare il rinforzo sui suoi assistiti e alle Ats di ragionare con l’Ordine dei Medici e i
professionisti su quali misure mettere in campo”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, commentando i dati diffusi dal Ministero della Salute sull’incremento di nuovi casi di morbillo nell’intero territorio nazionale.”A differenza di altre malattie esentematiche – ha precisato l’assessore -, infatti, il morbillo fa parte di quel
gruppo di patologie infettive che possono essere totalmente debellate se si riesce a raggiungere la percentuale del 95% di popolazione vaccinata. Per questo raccomando alle famiglie di bambini e adolescenti di aderire all’offerta vaccinale, totalmente gratuita, messa a disposizione dal nostro servizio sanitario”.”Il piu’ recente picco endemico nella nostra regione con 771 casi – ha spiegato l’assessore -, si e’ registrato nel 2013 mentre negli anni successivi i casi si sono stabilizzati tra i 100 e 200. A partire dallo scorso gennaio, invece, il numero di casi e’ aumentato nuovamente, e ad oggi siamo a quota 134 (63 a gennaio), (61 a febbraio), (10 a marzo). I picchi endemici sono ciclici e variano a seconda della
percentuale di ‘suscettibili’, ovvero di persone non vaccinate e che non hanno contratto la malattia. Piu’ questo numero aumenta, piu’ l’intervallo tra un picco endemico e un altro si accorcia. Ne consegue che solo la presenza di un numero sempre maggiore di vaccinati possa evitare che la diffusione della malattia”. “I territori con maggior numero di casi
– ha continuato – sono stati registrati nell’ambito delle Atsdella Brianza (51), della Valpadana (16), di Brescia(17) e della Citta’ Metropolitana di Milano (37), anche se per quest’ultimo occorre considerare che il territorio della Citta’ Metropolitana di Milano e’ molto piu’ popoloso di quello delle altre Ats e quindi l’incidenza dei casi e’ minore, nonostante il numero elevato. Per quanto riguarda le altre Ats si segnalano 8 casi nel bacino dell’Insubria, 1 in quella di Bergamo, 4 in quella di Pavia e 0 in quella della Montagna”. Seppure il morbillo sia una patologia raramente letale – ha concluso Gallera – le sue
complicanze possono essere anche gravi e invalidanti, per questo non va sottovalutata, ma annientata ricorrendo alla vaccinazione”. (Lnews)

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