“Fabo, ora sei libero”

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La fidanzata di Fabo

Era gremita ieri la chiesa di S.Ildefondo a Milano per la cerimonia in ricordo di Fabiano Antoniani, Dj Fabo,  il 40enne rimasto cieco e tetraplegico dopo un incidente stradale nel 2014, che ha scelto di andare a morire in una clinica Svizzera dove si pratica il suicidio assistito. Nella parrocchia dove dj Fabo è cresciuto e ha ricevuto la comunione e la cresima, una piccola folla si è radunata per ricordarlo. Non un funerale, ma un momento di suffragio celebrato da don Antonio Suighi, amico di famiglia, a cui hanno preso parte la mamma di Fabo, la fidanzata Valeria, il radicale Marco Cappato che lo ha accompagnato nella clinica svizzera, il sindaco Giuseppe Sala e Mina Welby, vedova di Piergiorgio. Fabiano era immobilizzato a letto. Si era rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella con un video messaggio per chiedere di poter morire nel suo Paese invece che all’estero. “L’amicizia, quella vera, è quella che mi ha chiesto di spiegare oggi a tutti”. Queste le parole di Valeria Imbrogno nel suo ricordo del fidanzato “Alla fine – ha detto – mi dicevi ‘mi bastate te e la mia mamma’, ma chi ti conosce veramente sa che non era così e che ne soffrivi. Ma in quella sofferenza hai trovato la forza di tornare libero, il Fabo che eri prima”. Poi, rivolgendosi alla platea ha detto: “vi prega di non essere tristi perché ora lui vola”. “Alla fine – ha concluso – mi hai chiesto di mettere una canzone, di sorridere e brindare e di non essere triste. Invece io ti dico, anche se ti arrabbierai, ciao cucciolo di cane”. “Fabo ha voluto che questa legge sul testamento biologico venisse approvata il più presto possibile – ha detto Mina Welby, vedova di Piergiorgio e vicepresidente dell’associazione Luca Coscioni – Sono molto grata a Fabo, alla sua mamma e alla sua amata Valeria, donne che hanno fatto questo ultimo gesto d’amore”. Fabiano – ha proseguito – “ha voluto dare anche lui il suo corpo per una battaglia veramente necessaria per avere tutti la libertà di decidere alla fine della vita, per una buona legge, quella che aveva chiesto anche Piergiorgio allora e speriamo che almeno questa per i testamenti biologici vada in porto ora che arriva in aula in parlamento. Non vorrei che qualcuno facesse ostruzionismo”.

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