Rimborsopoli al Pirellone, l’accusa chiede condanne

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“L’attività istituzionale non si fa al ristorante ma nelle sedi istituzionali”. Non poteva usare parole più adatte il pm milanese Paolo Filippini nel corso della requsitoria a carico di 57 tra consiglieri ed ex consiglieri di Regione Lombardia con l’accusa di peculato e, per alcuni, di truffa. Il magistrato ha parlato di “incoerenza delle spese” e ha aggiunto che “i banchetti serali sono esigenze di partito e non istituzionali”. Rimborsi del tutto ingiustificati, dunque, per l’accusa. Il pm ha sottolineato che ogni consigliere oltre ad aver percepito 8.500 euro al mese per “le funzioni” aveva in busta paga anche un’indennità da 6000 euro tra spese di missione e diaria. Da qui le richieste di condanna: due anni e dieci mesi per Renzo Bossi e due anni e due mesi per Nicole Minetti, sei anni per Stefano Galli (Lega Nord), quattro anni per l’ex Presidente del Consiglio Regionale Davide Boni (Lega Nord). Chiesta l’assoluzione per l’ex assessore di Forza Italia Massimo Ponzoni.

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