Marco Cappato si è presentato dai carabinieri per autodenunciarsi. “Il mio obiettivo è portare lo Stato ad assumersi le proprie responsabilità” ha detto ai cronisti prima di entrare in una caserma dei carabinieri in centro a Milano per autodenunciarsi in relazione alla morte per suicidio assistito di dj Fabo, che l’esponente dei Radicali ha accompagnato in una struttura in Svizzera. “Entrerò e racconterò i fatti come sono andati”, ha aggiunto il tesoriere dell’ associazione Luca Coscioni. “Se ci sarà l’occasione di difendere davanti a un giudice quello che ho fatto, lo potrò fare in nome di principi costituzionali di libertà e responsabilità fondamentali che sono più forti di un codice penale scritto in epoca fascista”. Cappato ha chiarito, infatti, che nel codice penale “non si fa alcuna differenza tra l’aiuto a un malato che vuole interrompere la propria sofferenza e lo sbarazzarsi di una persona di cui ci si vuole liberare, mentre la Costituzione questa differenza la fa”.