Fusione Atm-Trenord, Sala frena

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Da tempo di parla di una possibile fusione tra Atm, la municipalizzata dei trasporti di Milano e Trenord, la società di proprietà di Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato. Un progetto che non entusiasma il sindaco di Milano, Beppe Sala.  “Credo sia doveroso guardare a tutte le ipotesi nell’interesse degli utilizzatori del servizio, credo altresi’ di poter dire che siamo molto lontani dal poter dire che la cosa ha qualche sostanza” detto Sala ieri sera, a margine del consiglio comunale. Il tavolo avviato sull’operazione, ha spiegato Sala “e’ ancora molto interlocutorio, e veramente non ho idea se sia una cosa buona o meno. Bisogna ancora ampiamente capirlo. Certamente non mi sono fatto un’idea”.  Con Atm – ha aggiunto Sala – abbiamo anche un problema evidente: capire se possiamo prorogare il contratto in attesa di fare una gara. Quindi i temi sono parecchi anche con Atm. Rota lo vedo in questi giorni, credo mercoledì”. Ma perché si parla della fusione tra Atm e Trenord? Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente ed esperto del settore spiega: “Nella legge regionale, varata lo scorso 29 dicembre 2016 all’art.5, c’è un escamotage per evitare la gara all’ATM che ha la concessione in scadenza. Recita l’articolo:“gli enti locali competenti, estendono la durata dei vigenti contratti di servizio [..], qualora i relativi soggetti gestori o i loro azionisti deliberino, entro il 30 giugno 2017, operazioni di natura straordinaria di integrazione societaria del soggetto gestore nell’ambito di società quotate nei mercati regolamentati”. “L’estensione del contratto di servizio di Atm – spiega Balotta –  eviterebbe la gara per la concessione in scadenza in caso di accordo, entro il 30 giugno 2017, per una fusione societaria che sembra cucita addosso all’ipotesi di matrimonio con Trenord (50% fs e 50% fnm). Mentre in tutta Europa i servizi di trasporto pubblico sono stati rilanciati grazie  ai processi di liberalizzazione, che hanno consentito la concorrenza, la crescita qualitativa dei trasporti pubblici  ed evitato le ricorrenti emergenze smog. Fusioni ed incorporazioni tra aziende di trasporto andrebbero autorizzate a valle di “veri” processi di liberalizzazione a differenza della legislazione nazionale e regionale che si è sempre ben guardata dall’adottare norme che regolano la competizione. Fa bene quindi il Sindaco di Milano a voler prima vedere i conti anche per evitare una pericolosa concentrazione monopolista su scala regionale dei tre attori già dominanti sul mercato dei trasporti: lo Stato con le FS, la Regione con FNM e il comune di Milano con l’ATM. Se da una parte si evitano le gare, riducendo trasparenza e competitività, dall’altra in genere le fusioni italiane hanno prodotto aziende più costose, pesanti sotto il profilo gestionale  e meno efficienti. Anziché economie di scala sono emerse diseconomie di scala. Come i ripetuti collassi di Trenord che hanno aumentato i  costi di gestione ed esasperato la conflittualità sindacale con scioperi quasi mensili.

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