Nessuna ‘rottamazione’ per le multe e le sanzioni sui tributi non pagati dai milanesi. Lo ha deciso la Giunta comunale che così non aderirà alla facoltà, concessa dal governo alle amministrazioni locali con una legge emanata lo scorso dicembre, di accedere alla procedura di definizione agevolata, ovvero la facoltà di annullare le sanzioni applicate a multe e tributi notificati (sulle infrazioni al Codice della strada, Tasi, Tari, Imu e una serie di altri oneri).
La decisione della Giunta è motivata dalla volontà di proseguire nel proprio intento di recuperare quanto dovuto e dal fatto che la ‘rottamazione’ produrrebbe una chiara disparità di trattamento a danno di chi ha regolarmente pagato.
“Con questa decisione il Comune afferma un principio sostanziale secondo cui il rapporto con i cittadini va costruito consolidando principi di equità e di legalità. Inoltre l’impegno diretto del Comune nella riscossione coattiva, che va ricordato è in vigore dal 2012, ha già portato a risultati importanti, che impongono uno sforzo ulteriore su questa strada”. Lo afferma l’assessore al Bilancio e Demanio, Roberto Tasca.
Il Comune è quindi impegnato direttamente nella procedura di riscossione e procederà senza sconti. Anche perché, come descrive la delibera approvata oggi, la ‘rottamazione’ incrinerebbe l’esistente rapporto di fiducia tra il Comune e i cittadini e le imprese, che deve fondarsi sulla certezza del diritto. La decisione odierna è coerente con quanto operato in passato per le sanzioni fino al 2011. Dal 2012 il Comune si è impegnato in prima persona nella riscossione coattiva. Oggi l’Amministrazione è in grado di esercitare direttamente una funzione di recupero che in precedenza era interamente delegata ad Equitalia, perdendo ogni traccia del rapporto con i cittadini sanzionati.
Secondo quanto indicato dalla Giunta, il Comune è deputato a ripristinare il rispetto degli obblighi per chi incorre in sanzioni e l’adesione alla definizione agevolata indurrebbe i cittadini che non adempiono ai propri obblighi a perseverare in comportamenti opportunistici contrari alla convivenza sociale.
La procedura di definizione agevolata è entrata in vigore dopo la decisione del Governo di abolire Equitalia e riguarda gli enti, come il Comune di Milano, che operano una riscossione diretta secondo un proprio ‘regolamento di gestione’.