Terremoto, 200 posti in Lombardia per le mucche delle stalle crollate

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Terremoto, raddoppiano in Lombardia i posti per gli animali sfollati del terremoto in centro Italia. A Bagnolo Mella, nel Bresciano, il presidente della Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, ha messo a disposizione oltre cento posti per capi bovini da carne e anche un alloggio per l’allevatore. Si vanno ad aggiungere agli altri cento per mucche da latte della stalla AIA di San Giorgio nel Mantovano. “In un momento grave come questo – spiega Ettore Prandini – è giusto fare tutti gli sforzi per aiutare chi è in difficoltà in quelle zone d’Italia che sono state colpite dal maltempo e dal terremoto”. E’ una corsa contro il tempo – sottolinea la Coldiretti – per liberare le strade da neve e ghiaccio e raggiungere le stalle isolate da giorni dove occorre garantire l’operatività degli impianti di mungitura e abbeveraggio ma anche la consegna dei mangimi fino ad arrivare al trasferimento degli animali su mezzi idonei ed alla loro sistemazione in nuovi ricoveri. Operazioni faticose rese possibili da una estesa rete di solidarietà degli allevatori italiani anche grazie – continua la Coldiretti – alla collaborazione dell’esercito e della protezione civile. Sono circa tremila secondo la Coldiretti – le aziende agricole e le stalle sepolte dalla neve nelle aree del Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpite dal terremoto dove si contano casi di isolamento, nuovi crolli, decine di mucche e pecore morte e ferite, difficoltà per garantire l’alimentazione degli animali, ma anche per le consegne con tonnellate di latte che da giorni si è costretti a gettare a causa dell’isolamento e delle difficoltà di circolazione. Per effetto del maltempo – sottolinea la Coldiretti – è crollata fino al 50% la produzione di latte negli allevamenti in queste zone a causa dello stress termico in una situazione in cui solo nelle Marche si contano ora seicento mucche e cinquemila pecore al freddo nelle neve senza ripari. Si stima infatti – sottolinea la Coldiretti – che appena il 15% delle strutture di protezione degli animali siano state completate fino ad ora e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse. La situazione – afferma la Coldiretti – è insostenibile per gli uomini e gli animali che sono rimasti nelle campagne terremotate dove a distanza di 5 mesi dalle prime scosse si registrano pesanti ritardi ed inefficienze burocratiche con le difficoltà che si aggravano con il maltempo. Davanti ad un disastro annunciato ci muoveremo – continua la Coldiretti – per individuare le responsabilità e agire di conseguenza insieme ai nostri allevatori. Serve una accelerazione nella realizzazione delle opere per mettere al sicuro animali e uomini che non posso abbandonarli e per questo la Coldiretti sta lavorando sull’ordinanza “azzeraburocrazia” che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica continua la vendita della caciotta della solidarietà realizzata con il latte degli allevatori dei territori colpito dal sisma ma per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

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