Punti nascita, la Regione tenta di salvarli

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“Abbiamo presentato un articolato progetto innovativo nell’ambito dell’applicazione della nostra legge di evoluzione del sistema sanitario regionale, che tende a superare il numero 500 come unico elemento in grado di garantire il livello di sicurezza e qualita’ di un Punto nascita”. Lo ha
detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera al termine dell’incontro, questo pomeriggio, a Roma, con il Ministero della Salute, al quale ha partecipato, insieme con il direttore generale dell’Assessorato Giovanni Daverio.

“La forte presa in carico e il collegamento tra ospedale e territorio, che stanno alla base della riforma, infatti, – ha spiegato l’assessore – ben si coniugano con il ciclo assistenziale territorio-ospedale-territorio che caratterizza il ciclo, a partire dalla gravidanza, fino all’inizio dell’assistenza al neonato. Una delle ipotesi inserite nel progetto, ad esempio, e’ quella di sfruttare l’organizzazione delle nostre Asst, formate da piu’ presidi, creando un’unica equipe di assistenza per le sale parto, dove siano presenti Punti nascita con meno di 500 parti all’anno, che ruoti tra i diversi presidi che fanno parte della stessa Azienda e che condivida i protocolli e l’esperienza clinica, in modo da garantire la stessa sicurezza e qualita’ offerta nei Punti nascita con piu’ di 500 parti”.

“Una particolare attenzione – ha aggiunto – sara’ poi rivolta alla formazione sui temi specifici del rischio di sala parto, prevedendo una rete di formatori per ogni presidio”.

“Il Ministero – ha concluso Gallera – ha giudicato interessante il progetto sperimentale presentato, che ora verra’ sottoposto al Comitato Percorsi nascita per il parere. Un iter che, ci hanno assicurato, si concludera’ in tempi rapidi”.

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