Ogni anno i lombardi spendono oltre 300 milioni di euro per dare da mangiare ai propri cani e gatti. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti su dati Zoomark e Anagrafe canina in occasione della giornata di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali, il prossimo martedì 17 gennaio 2017 e per cui già oggi in diverse località della provincia di Pavia si sono svolte benedizioni sui sagrati di molte chiese. Se poi al cibo si aggiungono le cure veterinarie e gli accessori – afferma la Coldiretti– la cifra supera i 500 milioni di euro per una regione come la Lombardia dove ogni 7 persone c’è un cane o un gatto e sono quasi un milione e 660 mila gli animali registrati all’anagrafe degli animali d’affezione. Il costo di gestione di un cane – spiega Coldiretti – cambia a seconda della razza e delle dimensioni, in generale però bisogna tenere conto di una spesa media di 200 euro all’anno per vaccini e profilassi e fra i 200 e 400 euro all’anno per l’alimentazione. Per un gatto, invece, si spendono in media 250 euro all’anno fra alimentazione, farmaci e servizi veterinari. Che il settore sia in crescita lo confermano anche i dati della Camera di Commercio di Milano che indicano un aumento del 20% negli ultimi 5 anni delle aziende lombarde che si occupano di produzione di alimenti, commercio e servizi per la cura e la salute degli animali da compagnia, per un totale di oltre duemila addetti distribuiti su più di mille imprese. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – sono attivi 256 allevamenti per cani, ai quali si aggiungono 195 pensioni, 96 canili e altre 238 strutture dedicate a questi animali. Intanto per salvare la fattoria Italia arriva in Piazza San Pietro a Roma una vera e propria Arca di Noè con mucche, asini, pecore, maiali, capre, cavalli, galline e conigli delle razze più rare e curiose salvate dal rischio di estinzione dagli allevatori italiani che in migliaia da tutta la Penisola invadono la Capitale per iniziativa dell’Associazione italiana Allevatori (AIA) e della Coldiretti. martedì 17 gennaio 2017 dalle ore 9.30 in Piazza San Pietro a Roma ci saranno tra gli altri la mucca pezzata rossa, la piemontese, l’asino ragusano, il cavallo italiano da tiro, le storiche pecore di razza Sopravvissana originaria delle aree del terremoto, i caratteristici maiali di Cinta Senese dalle bande nere e molte altre razze mai viste prima tutte assieme, nella più grande “stalla” mai aperta al pubblico nel centro della Capitale. Gli allevatori con le famiglie e i propri animali si sono dati appuntamento nel centro della Cristianità a Roma in Piazza Pio XII, di fronte al Colonnato del Benini, e nella Basilica di San Pietro, per onorare S. Antonio Abate, il Patrono degli animali. Una delegazione di allevatori parteciperà alla Santa Messa officiata all’interno della Basilica di San Pietro dal Cardinal Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano. Sarà presentato il Dossier “Sos fattoria Italia” alla presenza del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e del Presidente dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA) Roberto Nocentini.