“Avevo il cervello completamente in pappa”. Con queste parole Luca Raimondo Marcarelli, il 32enne arrestato per l’omicidio di Tiziana Pavani, ha confessato davanti agli agenti. Marcarelli ha ricostruito i rapporti che aveva con la vittima, conosciuta su una chat, e ha raccontato la sua dipendenza dalla cocaina oltre ai ricoveri in psichiatria. Ha ammesso il delitto, seguito dall’assunzione di cocaina, il suo ritorno a casa e la giornata successiva passata a spendere i soldi di Tiziana Pavani, 500 euro, con gratta e vinci, slot e ricariche telefoniche. Gli viene contestata l’ aggravante della premeditazione perché si è spogliato prima di uccidere la donna per non sporcarsi di sangue mentre la colpiva con una bottiglia di vetro nella casa di lei, in via Bagarotti a Milano. Marcarelli ha affermato di aver avuto “un attimo di ‘schizzo”: ho preso una bottiglia e l’ho colpita mentre lei stava dormendo. Prima di uscire ho aperto il gas del piano cottura. Essendo un modello vecchio non aveva la valvola di sicurezza. L’idea era quella di cancellare le prove con l’incendio della casa”.