Milano, addio al 20% terra coltivata. Crollano Monza e Lodi

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Milano, addio al 20% della terra coltivata, con una perdita netta di 16 mila ettari. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Interprovinciale sui dati degli ultimi 30 anni, diffusa in occasione della Giornata Mondiale del suolo. Nello stesso periodo in provincia di Lodi sono spariti più di 4 mila ettari di campagne lavorate (-7%), mentre in provincia di Monza Brianza la superficie agricola utilizzata è crollata del 40%, passando da 13 mila ettari a circa 8 mila ettari.  Su un territorio più fragile – sottolinea la Coldiretti – si abbattono i cambiamenti climatici con precipitazioni sempre più intense e frequenti. Solo quest’anno la Lombardia, dove negli ultimi tre decenni  si è perso il 20% della terra coltivata, è stata colpita da 15 tempeste di pioggia e grandine per 10 milioni di euro di danni. Il risultato è che in Italia sono 7.145 i comuni italiani a rischio frane e/o alluvioni, mentre in Lombardia – spiega la Coldiretti regionale su dati Ispra – rispetto a un totale di 1.544 comuni, quelli a rischio sono 1.173 (il 76%) e oltre 325mila persone si trovano in zone soggette a un potenziale pericolo idrogeologico. Per proteggere la terra e i cittadini – conclude la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola. Un obiettivo che riguarda l’intera Europa dove vengono distrutti 100.000 ettari di suolo fertile ogni anno. Per questo ACLI, Coldiretti, FAI – Fondo Ambiente Italiano, INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, Lipu, Slow Food, WWF e altre realtà italiane, insieme a 400 organizzazioni europee, si sono unite nella campagna #SALVAILSUOLO. L’obiettivo è raccogliere un milione di firme per una legislazione specifica per tutelare il suolo. La petizione può essere firmata sul sito https://www.salvailsuolo.it.

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