Dal 2008 a oggi aumenta del 21,7 % il numero degli italiani in condizioni di povertà nella diocesi di Milano (Caritas – XV rapporto povertà). Il dato è perfettamente in linea con i dati Istat diffusi nell’ultimo rapporto sulla povertà assoluta e relativa in Italia (2015) che stima il numero delle famiglie residenti in condizione di povertà assoluta pari a 1 milione e 582 mila ovvero 4 milioni e 598 mila di individui (il numero più alto dal 2005 a oggi).
Per questo motivo Ronda Carità e Solidarietà scende in campo ogni settimana per quattro sere per distribuire una media di 80 sacchetti di viveri al giorno e lancia l’appello “Regala calore a un senzatetto” per sensibilizzare sulla condizione di chi ha bisogno proprio in questo periodo dove il freddo inizia a farsi sentire.
«Siamo convinti che non è una scelta il vivere in strada… questo è un falso mito! – afferma Maddalena Baietta, presidente di Ronda Carità e Solidarietà – Non si vive per strada per scelta, ma ci si arriva per solitudine, quando ci si ammala e si perde il lavoro, quando si soffre per la fine di un matrimonio o per un lutto di una persona cara, quando un insieme di circostanze fa perdere le certezze date per scontate.»
In un solo anno, tra il 2014 e il 2015, è cresciuto del 21,3% il numero dei senza tetto che si sono rivolti al SAM, il servizio accoglienza milanese. Nel 2015 le persone senza lavoro continuano ad essere la maggioranza degli assistiti (56,2%), ma ciò che colpisce è l’incremento delle persone con problemi di reddito che dall’inizio delle crisi sono passate dal 40,5% al 53,4%.
Ronda Carità e Solidarietà non agisce solo nella fase di somministrazione di generi di prima necessità ma, attraverso il suo Centro Diurno (Via Picozzi 21), mettendo in atto percorsi di reinserimento sociale e lavorativo per le persone che assiste. «Il nostro non è un approccio salvifico, – continua Maddalena Baietta – non vogliamo e sappiamo che non possiamo salvare nessuno, ma sicuramente possiamo e vogliamo dare un’opportunità altra, riconosciamo il diritto di tutti a questo».