Un grande NO ha illuminato per qualche ora la facciata di Palazzo Pirelli, sede del Consiglio Regionale della Lombardia. Un grande “no” al referendum di domenica tracciato con le luci lasciate accese negli uffici dei gruppi del centrodestra. Propaganda elettorale senza limiti sulla facciata di una sede istituzionale e a poche ore dal silenzio imposto per legge prima del voto. L’iniziativa, naturalmente, ha scatenato il putiferio. Il presidente della Regione, Roberto Maroni, pur sostenitore del “no”, si è affrettato a diramare un comunicato nel quale afferma di non aver mai autorizzato nulla di simile. “Si tratta di un’iniziativa ne’ promossa ne’ autorizzata dalla Presidenza della Giunta”. Lo fa sapere una nota di Regione Lombardia. “Sono in corso verifiche per accertare la responsabilita’ di chi ha violato la legge sulla par condicio – prosegue la Nota -, che la Presidenza ha sempre rigorosamente rispettato”. Il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, ha dato immediatamente ordine di spegnere le luci. E a sua volta ha emesso una nota di condanna. “L’iniziativa di far comparire la scritta NO su Palazzo Pirelli non è una iniziativa istituzionale e non è mai stata decisa in nessuna sede autorizzata a farlo. Condanno fermamente questa iniziativa – aggiunge- le istituzioni sono di tutti e non possono essere utilizzate per la campagna elettorale di una parte. Ho disposto che venissero immediatamente spente le luci e che venga avviata una indagine interna per verificare le responsabilità. Peraltro sono convinto che iniziative di questo tipo sono solo controproducenti. Da sostenitore del No me ne rammarico doppiamente”. Anche il capogruppo di Forza Italia, Claudio Pedrazzini, ha preso le distanze dal gesto, definendolo una “pagliacciata”. Parlano di “gesto inqualificabile” i PD Enrico Brambilla e Sara Valmaggi.