Il Consiglio di Stato boccia i decreti dei prefetti che avevano annullato gli atti con cui i sindaci di Milano e Udine avevano inserito nei registri dello stato civile tredici matrimoni contratti all’estero da altrettante coppie gay. Lo ha stabilito la Terza sezione con due sentenze che sono state pubblicate questa mattina e che giudicano come “illegittimi per incompetenza” i decreti di annullamento. Sono stati ritenuti fondati i ricorsi delle coppie che si erano viste annullare gli atti e del Comune di Milano guidato, allora, da Giuliano Pisapia.