Minà; documentario su Papa Francesco, Cuba e Fidel

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“Io non sono mai stato nemico della religione. Ho conservato più o meno la stessa opinione per tutta la vita e ho sempre rispettato chi crede. Non posso dire di essere diventato io stesso un credente, perché ho scelto un’altra etica”. È quanto afferma Fidel Castro nell’intervista contenuta del film-documentario “Papa Francesco, Cuba e Fidel” che Gianni Minà ha realizzato durante la visita di Papa Bergoglio nell’isola caraibica, avvenuta nel settembre dello scorso anno.Il film prende spunto dalla riapertura del dialogo, dopo oltre mezzo secolo, fra Stati Uniti e Cuba, a cominciare dalla riapertura dell’ambasciata americana all’Avana ed analizza il ruolo avuto dalla Chiesa cattolica e da Papa Francesco, nell’opera diplomatica di sensibilizzazione del governo americano contro l’embargo su Cuba.

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Il film che è stato presentato lo scorso 8 settembre al Festival del cinema di Toronto con una grande partecipazione di pubblico e di critica, racconta diversi momenti di quegli storici quattro giorni del viaggio di Papa Francesco nella Isla Grande: dalla messa celebrata a L’Avana in una Plaza de la revolución gremita all’inverosimile, alla visita a Santiago alla cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione, passando per l’incontro con il Lider Maximo durante il quale si assiste ad un gustoso scambio di battute quando Fidel ricorda al Papa di aver studiato dai gesuiti e quando Francesco salutandolo gli chiede di recitare un Padre Nostro ogni tanto. Il film si conclude con lo storico incontro con il Patriarca di Mosca Kirill, avvenuto proprio a Cuba a febbraio di quest’anno. All’interno del film, oltre agli annunci di Barack Obama e Raul Castro, sono numerose le testimonianze di religiosi, studiosi e politici. Dal Sostituto Segretario di Stato Vaticano Mons. Becciu, dell’ex arcivescovo de La Habana il Cardinal Ortega, del teologo della Liberazione Frei Betto fino a ricordare il ruolo dell’ex Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, che molto si spese, alla fine del suo mandato presidenziale, per la fine dell’embargo incontrando Castro a Cuba nel 2002 e poi ancora nel 2011. Molto significativa la testimonianza di Frei Betto, esponente di punta della Teologia della Liberazione, incarcerato e torturato negli anni ’60 dalla dittatura brasiliana. “Non speravo di vivere abbastanza, racconta Betto, per vedere un Papa in sintonia con quanto sostiene da anni la Teologia della Liberazione. Si pensi all’enciclica Laudato sii, un documento fondamentale nella storia della battaglia ambientalista”. E prosegue: “Cuba è l’unico paese socialista dell’Occidente ed è l’unico paese che ha osato opporsi alla forza politica, militare e mediatica della maggiore potenza mondiale della storia dell’Umanità, gli Stai Uniti d’America. Cuba è riuscita, contando unicamente sulle sue forze, a garantire a tutta la sua popolazione i tre diritti umani più importanti: il cibo, la salute e l’educazione”. A fare da colonna sonora al film le bellissime canzoni di Silvio Rodrigues e Pablo Milanes, storici cantautori della rivoluzione.

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