Potremo mai, un giorno, vivere in una società senza denaro? Usare come moneta di scambio, al tramonto della moneta, solo le idee? Sarà mai, il mondo, governato dal potere dell’arte e degli artisti, senza per questo essere il mondo dell’antica utopia Hippy, ma anzi, un mondo regolato da un’economia umana stabile e sicura, non esposta al rischio, ormai sempre più “stabile” delle crisi e dei default finanziari? Sono questi, e altri del genere, i suggestivi interrogativi che saranno dibattuti e illustrati con tesi autorevoli e declinazioni precise, da un gruppo di intellettuali, economisti, artisti, scrittori e performer in un pubblico confronto al teatro Franco Parenti, mercoledì 23 novembre, dalle 19, sala Cafè Rouge, ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Renato Mannheimer, Pierangelo Dacrema, Paul de Sury, Andrea G. Pinketts sono tra gli esponenti della cultura e del pensiero che partecipano alla 15° edizione di Lezioni di Indisciplina – Pensiero e gesto nell’arte e nell’economia, questo il titolo dell’ormai storico format, che ha replicato nel corso degli anni in molti atenei e teatri italiani, e che incrocia cultura e spettacolo in una efficace contaminazione di comunicazione e di incentivi originali alla riflessione. Titolo dell’edizione di quest’anno delle Lezioni, che hanno già avuto il loro debutto ufficiale venerdì scorso, 18 novembre, all’università Statale, nell’ambito di Book City, è: “Riflessioni sul crollo di una società”. Un tema vasto e complesso, di sapore volutamente catastrofistico, che però non indulge al pessimismo storico, ma a una serena valutazione collettiva sui rimedi possibili contro i molti rischi epocali che tutti constatiamo. Le Lezioni di Indisciplina, come spiegano i curatori dell’iniziativa, sono “un modo per cominciare a pensare fuori dalle regole studiando a fondo il sistema attuale di regole e di canoni, con l’ambizione di trovare insieme nuove regole e nuovi canoni di vita e di pensiero”