È morto LEON RUSSELL, grande leggenda del rock anni 60/70

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Ero in compagnia di BILLY SHEEHAN ieri (a breve la mia nuova interessante intervista esclusiva sul canale You Tube di Linea Rock) quando è arrivata un’altra triste notizia che colpisce il mondo del rock: è morto LEON RUSSELL… e Billy ha così commentato a caldo: Un altro grandissimo della musica ci lascia troppo presto… Leon e la sua musica hanno significato moltissimo per me. La sua ‘A Song For You’ del 1971 è una delle canzoni più importanti della mia vita… è la storia della mia vita! Stasera salirò sul palco con il cuore più pesante…”.

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Leon è mancato il 13 Novembre 2016 a Nashville, aveva 74 anni. A dare la notizia è la moglie, la quale ha riferito che Leon è spirato nel sonno, in pace.

“The Master Of Space And Time” è stato un musicista leggendario, e un compositore e produttore americano di grande spessore, gusto ed eleganza, che ha collaborato con tutti i più grandi della musica. Nato a Tulsa, Oklahoma il 2 Aprile 1942 Leon Russell (nome d’arte di Claude Russell Bridges) è stato un pioniere dinamico ed eclettico del pianoforte rock degli ultimi 50 anni, con le sue contaminazioni southern-boogie-blues-country-soul-gospel che hanno segnato per sempre il percorso artistico di grossi calibri come, per citare un esempio lampante, ELTON JOHN che nel 2011, elettrizzato, ha preteso di introdurlo personalmente (e in maniera esemplare) nella Rock And Roll Hall Of Fame e nella Songwriter’s Hall of Fame. Artista di culto del rock, suonava magnificamente anche l’organo Hammond, la chitarra e il basso.

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Leon Russell è conosciuto in primis per aver diretto la band di “Mad Dogs & Englishmen” (un disco live che non dovrebbe mancare in nessuna collezione), il tour che lanciò JOE COCKER nel firmamento del rock, e per aver suonato accanto a GEORGE HARRISON & Friends durante l’epocale “Concert For Bangladesh”. Leon però non era solo questo: lui era un lavoratore instancabile del rock’n’roll che però non amava particolarmente le luci della ribalta, pur avendo scritto e suonato nei più importanti dischi della storia del rock (e non solo del rock in senso stretto) con Delaney & Bonnie And Friends, Edgar Winter, The New Grass Revival, Willie Nelson, Sir Elton John, The Everly Brothers, Neil Young, Frank Sinatra (chi non ama l’arrangiamento di piano di “Strangers In The Night”?), Phil Spector, B.B. King, The Byrds, Beach Boys, Bob Dylan, Eric Clapton, Derek & The Dominos, Ringo Starr, John Lennon, Ray Charles, The Rolling Stones… Un mentore ispiratore modesto e gentile, così amavano descriverlo tutti quelli che ci hanno lavorato… Era invecchiato precocemente con i suoi problemi di salute (ha subito 5 interventi al cuore negli ultimi anni) ma i suoi lunghi capelli bianchissimi che si mischiavano a cascata con la sua barba anch’essa bianco neve resteranno un’immagine iconica e sembravano quasi voler esaltare il suo candore.

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Ha inciso per Capitol Records, Shelter Records, Paradise Records prima di avere un’etichetta propria, e anche in questo fu uno dei primi. Tra le sue canzoni più note, oltre a “A Song For You” già citata da Sheehan e riproposta da Michael Bublè nel 2005, ci sono “This Masquerade” ripresa come cover da George Benson che nel 1976 vinse un Grammy, e “I Look To You” cantata da Whitney Houston nel 2009 ma prima di lei anche da Ray Charles, Joe Cocker, The Carpenters, The Temptations, Neil Diamond, Jerry Lee Lewis, Lou Rawls, Dusty Springfield, Aretha Franklin e Willie Nelson.

Rest in Peace…

 

 

 

 

 

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