Rubens a Palazzo Reale

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Rubens Peter Paul PortrŠt der Clara Serena Rubens, der Tochter des KŸnstlers (1611Ð1623) um 1616 …l auf Leinwand auf Holz GE105 Portrait of Clara Serena Rubens (1611Ð1623) Ritratto di Clara Serena Rubens (1611Ð1623) Portrait de Clara SŽrŽna Rubens (1611Ð1623)

La grande mostra dell’autunno di Palazzo Reale a Milano ha come protagonista Pietro Paolo Rubens (Siegen 1577 – Anversa 1640), artista famoso e di centrale importanza per la storia dell’arte europea ma ancora poco conosciuto in Italia, spesso considerato frettolosamente nella schiera dei pittori fiamminghi nonostante il suo lungo e fecondo soggiorno nella Penisola, dal 1600 al 1608, lasci un segno che rimarrà vitale in tutta la sua vasta produzione artistica.

L’evento espositivo, promosso e prodotto dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Civita Mostre, e patrocinato dal Mibact, sarà aperto al pubblico dal 26 ottobre 2016 al 26 febbraio 2017 nei saloni nobili di Palazzo Reale. “Dopo la straordinaria anteprima delle scorse feste natalizie, che ha offerto al pubblico l’opportunità di ammirare a Palazzo Marino la ’Adorazione dei pastori’, questa mostra offre una visione di Rubens dall’orizzonte ampio, capace di contenere in sé la parabola di sviluppo della sua poetica passando attraverso le influenze classiche, il rapporto con l’arte italiana, la relazione con alcuni artisti suoi contemporanei conosciuti durante i suoi soggiorni nel nostro Paese – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un progetto artistico importante per consentire a tutti di ammirare da vicino l’opera di un grande artista di tutti i tempi, ma anche un’operazione culturale di riscoperta della centralità dell’Italia nello sviluppo della storia dell’arte”. L’Italia è fondamentale per Rubens, così come Rubens per l’Italia: a lui si devono i primi segnali della nascita del Barocco che si diffonde in espressioni altissime in ogni regione. Un’influenza che tutta la critica gli riconosce ed esalta al punto che Bernard Berenson ama definirlo “un pittore italiano”. I suoi rapporti con Genova, Mantova, Venezia e la sua vicenda romana ci permettono di ricostruire il filo che lo lega così profondamente alla cultura italiana, che resterà il tratto d’identità per tutta la sua produzione successiva. Ed è appunto questo il filo conduttore della mostra “Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco”: mettere in evidenza i rapporti di Rubens con l’arte antica e la statuaria classica e la sua attenzione verso i grandi maestri del Rinascimento come Tintoretto e Correggio e soprattutto a far conoscere la straordinaria influenza esercitata dal grande Maestro sugli artisti italiani più giovani, protagonisti del Barocco come Pietro da Cortona, Bernini, Lanfranco, fino a Luca Giordano.

Per rendere chiaro e lineare questo tema complesso Anna Lo Bianco, curatore della mostra, ha selezionato un gruppo di opere assolutamente esemplificativo di questi temi, con confronti il più possibile evidenti tra dipinti di Rubens, sculture antiche, opere di alcuni grandi protagonisti del Cinquecento e di artisti barocchi: un corpus di oltre 70 opere, di cui 40 del grande maestro fiammingo, riunito grazie a prestiti internazionali da alcune delle più grandi collezioni del mondo come quelle del Museo Nazionale del Prado, dell’Hermitage di San Pietroburgo, della Gemäldegalerie di Berlino e del Principe del Liechtenstein, e a prestiti di numerose collezioni italiane, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Roma, i Musei Capitolini, la Galleria Borghese, la Galleria degli Uffizi e la Galleria Palatina di Firenze, il Museo di Palazzo Ducale di Mantova, la Galleria di Palazzo Spinola di Genova, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. “Mi piacerebbe che l’incontro con Rubens lasciasse una traccia della sua natura radiosa, del profondo amore per l’arte e per la vita che lo contraddistingue”, è l’auspicio di Anna Lo Bianco, che ha curato la mostra con il supporto di un prestigioso comitato scientifico internazionale composto da Eloisa Dodero, David Jaffé, Johann Kraeftner, Cecilia Paolini e Alejandro Vergara. “Grazie alla sapiente curatela di Anna Lo Bianco e ad un suggestivo allestimento progettato da Corrado Anselmi”, Alberto Rossetti, Ceo di Civita Mostre ritiene che “saranno valorizzate sia le opere di Rubens, alcune delle quali di dimensioni monumentali, che le opere di confronto, mettendo in evidenza l’importanza di Rubens per la nascita del Barocco italiano ed europeo”. Un’audioguida inclusa nel biglietto di ingresso sarà a disposizione di tutti i visitatori per arricchire il percorso di mostra ed una ricca proposta didattica è stata programmata per i gruppi e per le scuole sia dalla sezione didattica di Palazzo Reale che dagli storici dell’arte di Civita Mostre. Infine, per accedere alla mostra sarà possibile acquistare anche un biglietto “open”, che consente di visitare la mostra quando si vuole, senza date e senza fasce orarie prefissate; è anche un’opportunità per chi desidera fare un omaggio o un regalo culturale. Marsilio Editori ha realizzato un prezioso catalogo di mostra, che sarà un punto di riferimento per la conoscenza di un maestro assoluto dell’arte occidentale.

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