L’interscambio di Milano con la Cina nei primi sei mesi del 2016 supera i 3,7 miliardi di euro: 2,9 miliardi di import, stabile in un anno e 829 milioni di export (+2,5%). Circa la metà del totale lombardo. Si concentra soprattutto nel manifatturiero che rappresenta il 99% dell’import e il 98% dell’export. In particolare, si importa elettronica (per 716 milioni di euro in sei mesi) e si esportano abbigliamento (243 milioni circa) e macchinari (168 milioni). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat nei primi sei mesi del 2016 e del 2015. Giovedì scorso incontro alla Camera di commercio di Milano, organizzato da Promos, azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera di commercio, con la delegazione cinese proveniente dall’area di Shanghai Pudong. A capo della delegazione istituzionale e di associazioni economiche del territorio cinese, Lu Qixing. L’incontro ha coinvolto circa 50 operatori. Circa una decina le imprese lombarde coinvolte. “Promuoviamo con l’incontro di oggi – ha dichiarato Alfredo Zini, consigliere della Camera di commercio di Milano – il rafforzamento delle relazioni d’affari con la Cina e con Shangai in particolare, che ha visto in Expo una occasione significativa di crescita e che sta generando rapporti più forti in vari settori, tra i nostri Paesi”. Sono 5.235 le ditte con titolare cinese a Milano di cui 3.560 attive in città. Sia in città che sul territorio milanese prevalgono i servizi di ristorazione, rispettivamente con 917 e 1.307 imprese (rappresentano oltre il 25% del totale). Seguono il commercio al dettaglio (683 e 899 attività), il commercio all’ingrosso (527 e 716) e la confezione di articoli di abbigliamento (346 e 672). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al II trim. 2016.