Note di regia (di Giampiero Pizzol e Letizia Quintavalla)
Francesco aveva compagni e non seguaci …parevano uomini del bosco, uomini selvatici ma pacifici, austeri e lieti…uomini dalle suole di vento…e la sua vita fu tutto un camminare. Andavano per il mondo a mani vuote come i bambini, senza libri e senza spada, in ogni angolo di mondo, in ogni tempo fino a noi e oltre noi. Francesco d’Assisi, esempio costante di rifiuto del potere, fonda un «codice dei fratelli « al posto del codice paterno. Il codice dell’efficienza è del padre e ha prodotto la possibilità di distruggerci tutti fino all’ultimo uomo. Il codice fraterno può entrare nella Storia come nascita di rapporti nuovi fra uomini e fra Stati in cui l’onnipotenza distruttiva coincide con l’impotenza. La generosità della sua giovinezza lo porta, passando per una laica primavera, a formulare un programma pazzesco per un movimento che rivoluziona la Storia, e come i movimenti rivoluzionari ha dentro di sé delle ipotesi di infinito e di assoluto, di continua incessante proposta di cambiamento.. Il «codice dei fratelli» si può realizzare perché i fratelli trovano il punto di riferimento esterno a loro: il Vangelo. Francesco cantava il Vangelo e predicava con parole dolcissime in un volgare semplice e spontaneo, si aiutava coi gesti, la mimica, il canto e la musica: era come assistere ad uno spettacolo, ad una commedia religiosa. E’ possibile una commedia religiosa? Come conciliare comico e sacro, saggezza e follia, fede e dubbio? Forse con un teatro candido che cerca altezze metafisiche come quella a cui è arrivato Francesco. Fare i poeti o i mercanti, i ricchi o i mendicanti? Cosa c’è da fare in questo mondo? Cercare la felicità, la verità, cercare Dio, farsi trovare da Lui? Il Vangelo capovolge le regole del gioco: “Perdere tutto, guadagnare tutto. Giocarsi tutto fino a restare nudi e scalzi .” La gioia di non essere mai a casa propria, ma sempre fuori, sfinito, affamato, ovunque nell’esterno del mondo. Francesco fu produttore di cultura e non consumatore o organizzatore perché tutto è dotato di senso nell’amore insensato.
Martedì 4 ottobre 2016 – ore 21.00
spettacolo teatrale: UN UOMO DI NOME FRANCESCO
Teatro Rosetum
Ingresso 10 euro intero
Tel 02 48707203
info@rosetum.it