Ossessionati dalla bilancia

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Woman’ s feet on bathroom scale

Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori e appassionati di fitness, pronti a salire sulla bilancia almeno una volta al giorno per monitorare il peso e lo stato di salute in generale. E non si tratta di ipocondria, ma bensì voglia di migliorarsi partendo dal proprio corpo. In occasione del lancio di TomTom Touch, il primo braccialetto fitness al mondo che misura la composizione corporea, è stata condotta un’indagine per misurare il livello di conoscenza e consapevolezza dei cittadini europei quando si parla di fitness e dei risultati ottenuti dopo una costante attività fisica Più di 2 mila gli italiani interpellati a proposito del rapporto che hanno con il proprio corpo. Il dato che salta subito all’occhio è una relazione quasi ossessiva con la bilancia: mediamente si pesano 111 volte l’anno, uno su cinque ogni giorno (19%). Va da se che le donne battano gli uomini, ma non di tanto però: 115 contro 108. Complessivamente, il 77% si preoccupa costantemente di monitorare il proprio peso, rivedere lo stile di vita condotto, seguire una dieta e fare attività fisica. Naturalmente, quelli che si allenano assiduamente si pesano con molta più frequenza: chi lo fa due volte al giorno sale sulla bilancia una media di 218 volte l’anno, mentre chi si allena una volta alla settimana 80 volte. Il motivo? Per la maggior parte degli intervistati (34%), l’obiettivo è mantenere un buono stato di salute, il 30% vuole invece migliorare la propria forma fisica, mentre il 16% vorrebbe perdere peso. Ma nonostante ci si pesi ogni giorno, quasi uno su cinque ha dichiarato che non riscontra risultati soddisfacenti dalla costante attività fisica: per il 59% è tutta colpa della difficoltà ad abbinare regime alimentare e allenamenti in modo regolare. C’è anche chi sostiene che basterebbe mangiare in modo sano (30%), per non parlare di chi trova ogni scusa buona per non fare attività fisica (28%) e chi non riesce a trovare il tempo necessario per dedicarsi all’esercizio fisico (22%). Fa riflettere parecchio quell’8% che punta il dito sulla mancanza di consapevolezza su quale sia il modo migliore per farlo.

 

 

 

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