Sola e malata ma la sfrattano lo stesso

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Domani in via Polesine 21, a Milano, è prevista l’esecuzione dello sfratto per morosità  a carico della signora Maria, persona sola che non è riuscita più a pagare l’affitto avendo perso il lavoro, a causa delle sue condizioni di salute in base alle quali è stata riconosciuta invalida grave. Lo denuncia il Sicet Cisl di Milano. “Proprio per la sua condizione – spiega Leo Spinelli, segretario generale del sindacato inquilini –  già dalla fine del  2014, occupava un’ottima  posizione  per ottenere l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, ben prima che iniziasse una procedura di sfratto nei suoi confronti. Oggi risulta essere in graduatoria alla posizione 578, senza aver ottenuto alcun riscontro positivo, nonostante si siano visti assegnare una casa popolari nuclei collocati anche oltre la posizione 3.000. Tutto questo sarebbe dovuto alla presunta  carenza di alloggi idonei alle persone portatrici di handicap, nonostante la presenza di migliaia di alloggi pubblici sfitti in città, tra cui anche alloggi costruiti specificatamente per le persone invalide. Con l’obiettivo di dare al Comune di Milano il tempo necessario per intervenire e reperire un alloggio idoneo per Maria, a febbraio 2016, è stato richiesto e ottenuto il riconoscimento della condizione di “morosità incolpevole”, in particolare è stata richiesta una dilazione di sei mesi dell’esecuzione dello sfratto nell’ambito delle misure adottate dal Comune e dalla Prefettura di Milano in applicazione del decreto Ministeriale n. 2020 del 14/05/2014. Sempre a febbraio 2016 è stata presentata l’istanza d’assegnazione in deroga alla graduatoria, istanza che tuttavia non è stata mai valutata, anche dopo l’aumento al 35% a favore del Comune di Milano della percentuale di alloggi da destinare alle emergenze abitative da parte della Regione Lombardia. Dunque, nonostante siano state messe in atto tutte le azioni volte a evitare che Maria finisse in strada, domani, 30 settembre,  l’ufficiale giudiziario, con l’ausilio della polizia, provvederà a eseguire il provvedimento di rilascio alloggio emesso dal Tribunale di Milano.
Maria non ha parenti e amici che la possano ospitare e nonostante sia seguita dai servizi sociali allo stato attuale il Comune non ha previsto alcun intervento.

 

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