Caldo, anche il Po arranca

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Non solo i laghi lombardi, anche il fiume Po arranca. Colpa delle alte temperature di settembre e delle scarse precipitazioni, che stanno provocando il crollo dei livelli dei bacini e dei corsi d’acqua regionali, spiega un’analisi della Coldiretti Lombardia sugli ultimi quindici giorni. Al Ponte della Becca a Pavia il fiume Po è arrivato a -2,91 metri sotto lo zero idrometrico, un risultato peggiore di quello registrato esattamente un anno fa: il 13 settembre 2015, infatti, il fiume era a -2,46 metri, più alto di 45 centimetri. Se si considera il solo mese di settembre di quest’anno, invece, in poco meno di due settimane il Po è sceso di 44 centimetri. Per quanto riguarda i laghi lombardi si registrano perdite di livello che oscillano tra i 30 e i 40 centimetri. Il lago Maggiore, ad esempio, è passato dai -10,7 centimetri registrati a fine agosto ai -34 centimetri di questa mattina. Nello stesso periodo il lago di Como è sceso da +47,7 centimetri a +6 centimetri, perdendo quindi in media 2,7 centimetri al giorno. Il lago d’Iseo, infine, è crollato da +19,7 centimetri a -1,6 centimetri. I dati raccolti da Arpa Lombardia dall’inizio dell’autunno meteorologico confermano temperature superiori alla media per il periodo: nella prima decade di settembre, sulla pianura lombarda, contro le usuali massime tra i 26° e 29° centigradi, si sono raggiunti i 33°/34°C in almeno 3 giornate: il 2 settembre 33°C a Bargnano (Brescia) e 34.1°C a Persico Dosimo (Cremona); il 3 settembre 33.6°C a S. Angelo Lodigiano (Lodi) e 33.7°C a Landriano (Pavia); il 5 settembre 33.7° a Rivolta d’Adda (Cremona). Anche nel 1997 i primi 10 giorni furono contraddistinti da massime anche superiori a 33°/35°C per diversi giorni. “I cambiamenti climatici stanno sempre più influenzando l’attività agricola – commenta Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – con picchi di temperature alternati a episodi di maltempo sempre più violenti, come dimostrano le oltre 15 grandinate che abbiamo registrato in Lombardia dall’inizio dell’anno. A livello nazionale, negli ultimi dieci anni, il conto del maltempo nelle campagne italiane ha raggiunto i 14 miliardi di euro”.

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