L’export batte la crisi. L’agroalimentare lombardo nell’ultimo anno è cresciuto del 2,7%, sfiorando i 2 miliardi e 850 milioni di euro contro i 2 miliardi e 775 milioni del 2015. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale sugli ultimi dati Istat relativi al primo semestre 2016. “L’export è una carta fondamentale per agganciare la ripresa e il settore agroalimentare è il primo biglietto da visita del nostro Made in Italy – spiega Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia – Per questo motivo non possiamo trascurare da una parte le occasioni di promozione all’estero e dall’altra la difesa dell’indicazione di origine in etichetta e la lotta contro i falsi, che ogni anno rubano al nostro Paese 60 miliardi di euro di fatturato”. A trainare le esportazioni – spiega la Coldiretti Lombardia – sono stati in particolare l’Europa che si conferma il primo mercato con oltre 2 miliardi e 191 milioni di euro e l’Asia che, al terzo posto dopo l’America, cresce del 20,6% e supera i 281 milioni di euro. Il Regno Unito, ad esempio, nei primi sei mesi di quest’anno ha importato dalla Lombardia quasi 231 milioni di euro di prodotti con un aumento del 4,6% rispetto all’anno prima. Migliora anche la situazione con la Germania, con un ritocco all’insù dell’export dell’1,3%. Per quanto riguarda il mercato asiatico – spiega la Coldiretti regionale – un vero e proprio boom si è verificato con il Giappone dove le esportazioni lombarde sono quasi raddoppiate, passando da 56 a circa 107 milioni di euro. Il Paese del Sol Levante rappresenta ormai più di un terzo del totale del Made in Lombardia in Asia. Cresce anche la Cina che tra 2015 e 2016 ha aumentato di 5 milioni le importazioni dalla nostra regione sfiorando i 26 milioni di euro.