L’ex superstrada 36 è una delle arterie lombarde con il maggior tasso di incidentalità ma c’è chi arriva ad affermare – è il caso del direttore di un consorzio turistico di Tirano – che la riduzione del limite di velocità dove ora è a 100km/h a 90 km/h farà addirittura scappare i turisti diretti in Valtellina.”Super lumaca, addio a turisti” è il roboante titolo della Provincia di Sondrio di oggi. Il quotidiano riferisce le surreali preoccupazioni di Gigi Negri, direttore del Consorzio turistico Terziere superiore. “Questo cambiamento è un disagio incredibile” afferma Negri. “E’ una cosa vergognosa – aggiunge scandalizzato – le distanze diventano improvvisamente maggiori”. “Così ci allontaniamo da Milano e dalla Brianza da dove arriva la maggior parte dei turisti diretti in Valtellina”. Si parla del tratto tra Monza e Colico. In molti punti il limiti sono già a 90 orari, soprattutto tra Monza e Lecco, e di 70 in prossimità di alcuni tratti in curva. Ma dopo le gallerie di Lecco verso Colico il limite è di 100 orari. Poi, una volta arrivati in Valtellina (dove la 36 diventa 38) non si potrebbe viaggiare a più di 70 (tranne rare eccezioni – 50 negli attraversamenti dei comuni). E chi conosce quella strada sa bene che la velocità effettiva spesso è ben più bassa di 70 orari. Basta avere davanti un camion, un camper o un mezzo agricolo. L’abbassamento del limite da 100 a 90 orari riguarda quindi il solo tratto da Lecco e Colico. Una sfilza di gallerie una dietro l’altra con l’asfalto spesso malmesso. L’Anas ha riclassificato la strada da superstrada a strada extraurbana principale. Da qui la riduzione del limite. Secondo i dati Istat – gli ultimi che abbiamo trovato sono del 2014 – la 36 è la strada sulla quale, in provincia di Lecco, si registra il 62% degli incidenti stradali. La riduzione del limite di velocità – se fatto rispettare – potrebbe invece contribuire alla riduzione degli incidenti. Da Milano a Tirano un veicolo impiega mediamente due ore e mezza di viaggio. Con la riduzione tra Lecco e Colico si tratta di al massimo 5/10 minuti in più. Come si fa anche solo a pensare che qualcuno decida di non andare più in Valtellina o in Valchiavenna perché non ce la fa proprio ad andare a 90 all’ora? Viene spontaneo chiedersi se il direttore del Consorzio turistico Terziere superiore preferisca le auto che sfrecciano alla velocità che vogliono in spregio della sicurezza propria e altrui e un tasso di incidentalità elevato o una maggiore sicurezza per i turisti diretti in provincia di Sondrio. Nella vicina Svizzera i limiti vengono rispettati e fatti rispettare scrupolosamente e non ci risulta che il turismo ne risenta. La Valtellina forse dovrebbe preoccuparsi della qualità della sua offerta turistica piuttosto che di cinque minuti in più per arrivarci (sempre che i 90 vengano rispettati dato che nelle gallerie di Lecco è normale veder passare veicoli anche a 130/140 all’ora senza nessun controllo). Viene quindi anche spontaneo chiedersi se dalle parti del Consorzio turistico Terziere superiore non circoli troppo vino rosso valtellinese. Un invito alla Stradale: andate a trovarli in ufficio e fategli la prova del palloncino.