“Siamo sconvolti ed anche profondamente arrabbiati per la vicenda dell’asilo nido della Bicocca. Quanto accaduto tra quelle mura è inaccettabile. I servizi all’infanzia sono sempre stati un vanto della città di Milano e continueranno ad esserlo. Per questo abbiamo deciso non solo di costituirci parte civile nel processo che seguirà la chiusura delle indagini ma anche ho dato disposizioni affinchè siano intensificati i controlli in tutte le strutture private accreditate”. Lo comunica il vicesindaco e assessore all’Educazione, Anna Scavuzzo. “Oggi – spiega – l’accreditamento ha un aspetto prevalentemente formale e documentale, secondo quanto previsto dalla normativa regionale. Ma noi vogliamo fare un passo avanti e rendere sostanziale tale accreditamento, implementando il sistema delle verifiche operate dall’Amministrazione, così da garantire serietà e professionalità di chi si prende cura dei nostri cittadini più piccoli, a prescindere dal rapporto di interlocuzione che le strutture decidono di avviare con l’Amministrazione”. “Ad oggi – prosegue Anna Scavuzzo – l’apertura di un asilo nido, in seguito alla liberalizzazione introdotta dalla legge regionale n.3 del 2008, richiede una semplice comunicazione preventiva di esercizio, a seguito della quale intervengono i controlli d’inizio attività della Azienda Sanitaria Territoriale (per i requisiti strutturali) e del Comune di Milano (per i requisiti di funzionamento). Nel caso in cui un asilo nido richieda l’accreditamento del Comune di Milano, semplice riconoscimento formale del servizio, come quello ottenuto pochi mesi fa dal nido oggetto d’indagine, che non presuppone alcun tipo di supporto o finanziamento da parte dell’Amministrazione, gli operatori devono presentare una serie di titoli documentali: la Carta dei Servizi, un meccanismo di sondaggio della soddisfazione degli utenti, la garanzia che i criteri di accesso non siano discriminatori e che ci sia un rapporto di uno a sette tra educatori e bambini, titoli di studio del personale docente (laurea in Scienze dell’Educazione o Pedagogia, o diploma magistrale con almeno 5 anni di esperienza come educatore nella struttura)”. Invece, distingue Scavuzzo, “nel caso in cui un asilo nido richieda anche il convenzionamento, il rapporto tra l’operatore e l’Amministrazione si fa sostanziale, in modo da giungere alla stipula di un contratto di servizio (la cosiddetta convenzione) in base alla quale la struttura può ospitare bambini provenienti dalle graduatorie del Comune di Milano, adottandone la Carta dei Servizi e gli standard educativi, impegnandosi a presentare una relazione annuale sulla propria attività. Nei confronti di questi asili nido, l’Amministrazione procede a controlli periodici e a sorpresa. Ne vengono effettuati almeno due per struttura ogni anno, salvo segnalazioni particolari richiedano una maggiore frequenza”.