“L’industria metalmeccanica lombarda è ancora in difficoltà: sono 31.434 i lavoratori coinvolti da cassa integrazione ordinaria e straordinaria, 2.480 i licenziati nel primo semestre 2016. Dati in aumento rispetto a fine 2015: + 13,8% la cassa ordinaria (+5.286 i lavoratori colpiti), +906 i licenziati. In crescita anche i contratti di solidarietà (+16,67%), che nel semestre coinvolgono 3.785 nuovi lavoratori”. E’ quanto emerge dal 41esimo Rapporto congiunturale presentato oggi a Milano dalla Fim Lombardia, che ogni sei mesi rileva sistematicamente i dati nelle circa 7.000 aziende industriali che impiegano oltre 550.000 lavoratori della regione. Aumenta il ricorso alla cassa integrazione ordinaria che coinvolge 865 aziende (760 nel semestre precedente) e 24.663 lavoratori (19.377 nel semestre precedente). In diminuzione invece – spiega ancora l’indagine – la cassa integrazione straordinaria con 139 aziende (221 aziende le precedenti) anche se cresce il numero di lavoratori coinvolti pari a 6.771 (6.360 nel semestre precedente). L’andamento della mobilità si impenna toccando 67 aziende (56 il semestre precedente) e raggiungendo quota 2.480 licenziamenti (1.574 nel semestre precedente), che si aggiungono alle migliaia dei semestri precedenti, riportando il contatore ai livelli del 1° semestre 2015 e confermando il persistere della crisi e la de-responsabilizzazione di diverse aziende rispetto all’impatto sociale.
“Istituzioni e imprese devono affrontare con urgenza i nodi che alimentano la crisi, soffocano l’occupazione e ostacolano il rilancio del settore – sottolinea Civillini -. Sono passati già due anni da quando la Fim Lombardia ha dato la sveglia alla Regione con una grande manifestazione e ha presentato le sue analisi e proposte, che ancora non hanno trovato riscontro in provvedimenti concreti”. Dal report congiunturale si evidenzia l’aumento del ricorso ai contratti di solidarietà: 42 aziende interessate, anche se i lavoratori coinvolti calano a 3.785 rispetto al semestre precedente. Il totale degli accordi stipulati negli ultimi 24 mesi è pari a 193 per un totale di 21.167 lavoratori, numeri che, seppur in calo, fanno totalizzare oltre 9.000 posti di lavoro salvati.
Quanto all’impatto della crisi a livello locale, il rapporto della Fim Lombardia I territori maggiormente coinvolti nel semestre sono quelli di Milano (35,68%) Bergamo (20,11% delle sospensioni) e Brescia (10,33%). Seguono Varese, Brianza e Lecco con, rispettivamente, il 9,44% , 7,24% e 5,20%. I dati mostrano la preponderanza dell’intervento di cassa integrazione ordinaria nei diversi territori, ad eccezione della Brianza, Como e Pavia dove si registra, invece, la prevalenza degli interventi di cassa integrazione straordinaria. La mobilità è particolarmente accentuata a Milano dove persistono le maggiori problematicità strutturali.