Casa, primo si in Regione per la riforma servizi abitativi

0
1353
Milano, case popolari al quartiere Salomone, periferia est --- Milan, tenement houses at Salomone district, east periphery

Stop alle graduatorie infinite e inique e avvisi pubblici per l’assegnazione rapida degli alloggi; possibilità per i Comuni ad alta tensione abitativa di adottare provvedimenti d’urgenza per la consegna degli alloggi. E poi, istituzione di un sistema di accreditamento, per cui i servizi abitativi potranno essere forniti anche da operatori privati accreditati; previsione di un contributo regionale di solidarietà e istituzione di Agenzie per l’Abitare. Queste, in sintesi, alcune delle novità più significative introdotte dal progetto di legge sui servizi abitativi, approvato oggi a maggioranza in Commissione Territorio presieduta da Alessandro Sala (Lista Maroni). L’approvazione giunge dopo numerose audizioni che hanno coinvolto complessivamente una quarantina di soggetti: il provvedimento tiene conto anche di alcune sollecitazioni emerse durante il confronto con le rappresentanze sindacali degli inquilini e contenute in una petizione consegnata a fine maggio al Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, sottoscritta da 11.374 persone.

Tra le altre novità del provvedimento anche la frequenza degli avvisi pubblici (almeno due l’anno) e l’istituto dell’accreditamento, grazie al quale anche altri soggetti potranno erogare servizi abitativi (anche i privati pertanto potranno entrare nella gestione). Sono previsti percorsi di presa in carico dei soggetti più deboli attraverso i servizi sociali, con l’obiettivo di seguire da vicino l’evoluzione e le condizioni della persona interessata.

I contratti di locazione saranno temporanei, rinnovabili. I controlli sul reddito e sui requisiti di permanenza saranno annuali. Viene introdotta anche la possibilità della risoluzione unilaterale del contratto di locazione da parte del gestore per le false dichiarazioni sui requisiti e le condizioni reddituali degli assegnatari e per la cosiddetta morosità colpevole.

Per il relatore Carlo Malvezzi (NCD), il provvedimento introduce in Lombardia il concetto che “le politiche abitative sono politiche sociali e non politiche edilizie.Il pdl non porterà nessun aumento del canone come alcuni vorrebbero far intendere”. “Dunque il provvedimento – ha aggiunto Malvezzi – sostiene concretamente la persona e la famiglia attraverso un contributo regionale per nuclei familiari in condizioni di povertà assoluta e per quei nuclei in condizione di temporanea difficoltà economica per la perdita di lavoro o altra causa. Inoltre il provvedimento introduce il mix abitativo, un nuovo sistema di assegnazione che attua l’integrazione sociale e che vedrà gli alloggi abitati da anziani, famiglie di nuova formazione, famiglie monoparentali, disabili e appartenenti alle forze di polizia. Stop dunque ai ghetti e introduce il principio e valore della qualità dell’abitare sociale”.

Il provvedimento è passato con i voti favorevoli della maggioranza, il voto contrario di PD e Patto Civico e l’astensione del Movimento 5 Stelle.

Il sì di Forza Italia e Lega Nord è arrivato attraverso le dichiarazioni di voto dei consiglieri Fabio Altitonante e Giampiero Reguzzoni, mentre per motivare il voto contrario del Patto Civico è intervenuto Michele Busi.

Secondo Onorio Rosati del PD, “questa è una legge sbagliata, che non risolve e per certi versi complica il problema della casa in Lombardia. Non garantisce le risorse necessarie, non dà garanzia che agli inquilini sia richiesto un costo sopportabile e anziché ristrutturare e riqualificare il patrimonio abitativo pubblico si prosegue con la scelta sbagliata dei piani vendite, mentre 20mila famiglie sono senza alloggio. Per queste ragioni abbiamo votato contro e per questo saremo martedì prossimo in piazza con gli inquilini e con i sindacati, in vista del passaggio in Aula il prossimo 28 giugno in cui riproporremo i nostri emendamenti.”

Per Iolanda Nanni del Movimento 5 Stelle il contributo del suo Gruppo “ha scongiurato l’ingresso dei privati nella gestione degli alloggi ALER e migliorato di molto l’articolato sul quale però ci sono ancora spazi per lavorare. Ed è quello che cercheremo di fare portando in Aula altri nostri emendamenti”.

“E’ una legge di riforma globale dei servizi abitativi -ha spiegato il Presidente della Commissione Alessandro Sala (Lista Maroni)- e non più soltanto una semplice legge sulla casa. Questo provvedimento si aggiunge a quello che ha riformato le Aler e ci consente di completare il panorama normativo per migliorare il settore e soprattutto per cercare di risolvere il problema della disponibilità di alloggi: oggi sono ancora 56.000 i lombardi in graduatoria in attesa di un alloggio pubblico e il numero di richieste è destinato ad aumentare sensibilmente nei prossimi mesi”.

 

Il progetto di legge andrà il Aula per il voto finale il prossimo 28 giugno.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.