Resta ancora lontana un’intesa tra Federmeccanica, Assistal e sindacati dei metalmeccanici sul rinnovo del Contratto nazionale, dopo l’incontro del 24 maggio considerato dalle organizzazioni sindacali “deludente”. Così, FIOM-CGIL, FIM-CISL e UILM-UIL hanno proclamato 12 ore di sciopero: tante le aziende mobilitate. Alcune tra le principali realtà metalmeccaniche si trovano in provincia di Bergamo: le prime 4 ore, a Bergamo, saranno svolte oggi, 27 maggio. Poi stop per 8 ore il 9 giugno. A questa mobilitazione si aggiunge il blocco degli straordinari sabato 28 maggio e sabato 11 giugno, giorni in cui, nella provincia di Bergamo, sonoprevisti alcuni presidi (ad esempio davanti alla Brembo di Curno, alla ABB di Dalmine e all’Itema di Colzate). “Abbiamo proclamato questi scioperi e scenderemo in presidio per giungere finalmente al superamento della rigidità delle controparti sul fronte salariale: chiediamo che il Contratto garantisca un aumento a tutti i lavoratori metalmeccanici e che si discuta anche di orario di lavoro e di tutele venute meno a causa delle modifiche peggiorative introdotte dal Jobs Act” ha commentato poco fa il segretario generale della FIOM-CGIL di Bergamo, Eugenio Borella. “Si sta mettendo in discussione contemporaneamente il modello contrattuale, fondato su due livelli contrattuali, e il ruolo e il valore del Contratto nazionale quale reale strumento di tutela dei salari e dei diritti di tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche “ si legge in una nota nazionale unitaria. “Dopo sei mesi di trattativa, Federmeccanica è ferma di fatto sullo schema proposto lo scorso 22 dicembre, secondo cui il Contratto nazionale non riconosce più alcun aumento salariale alla stragrande maggioranza della nostra categoria, e addirittura si penalizza chi in questi anni ha svolto la contrattazione nei luoghi di lavoro”. “Il nostro obiettivo” continuano i sindacati “è riaffermare un Contratto nazionale che garantisca il potere d`acquisto del salario per tutti i metalmeccanici, che qualifichi le relazioni industriali, estenda la contrattazione di 2° livello su tutti gli aspetti che compongono la prestazione lavorativa, migliori l’organizzazione del lavoro e le condizioni di lavoro e introduca nuovi diritti di formazione, welfare, partecipazione e valorizzazione delle professionalità per tutti, tuteli tutte le forme di lavoro e l`occupazione, faccia ripartire gli investimenti e rilanci una vera politica industriale: questo è il rinnovamento che vogliamo e di cui c`è bisogno”.