Confronto Sala-Parisi, scontro su alleanze, tasse e legalità

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Faccia a faccia tra Stefano Parisi e Beppe Sala ieri pomeriggio al teatro Parenti di Milano,  un confronto organizzato dal quotidiano Il Foglio e moderato dal direttore Claudio Cerasa. Attacca Sala: “Ci differenzia chi sta dietro. Io non accetterei mai di avere come mio principale sponsor politico – perché Salvini è il principale sponsor di Parisi – uno che insulta e dà del servo al presidente della Repubblica. Non riuscirei a guardarmi allo specchio”. “In sè la candidatura di Parisi non rappresenta nulla di negativo. Io credo che in questo momento nel suo schieramento ci sia una logica che è lontana da quello che è il bene di Milano”, ha aggiunto Mr Expo.  Parisi ha puntato sulle tasse: “Sotto l’amministrazione Moratti il gettito fiscale era di 590 milioni: Beppe forse vuoi riportarlo a quei livelli, a cui eri abituato”, ha chiesto al competitor. Per Parisi “le tasse vanno abbassate a parita’ di bilancio, ma dovremo prima di tutto abbassare i costi dell’amministrazione”. Sala e Parisi si sono scontrati anche sul tema della legalità: “Non arriverei mai a dire che un avviso di garanzia è sufficiente perché un sindaco si dimetta. Però, se ruba, anche solo un euro, avviso di garanzia o meno, deve andare a casa”, ha detto Sala. Risposta di Parisi: “Darei le dimissioni se la mia permanenza a palazzo Marino danneggiasse la citta’”.

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