Stesse attività, stesso ente gestore, ma una nuova sede. L’hub per la registrazione e la prima accoglienza dei profughi giunti a Milano da soli e autonomamente dai centri del sud (o da altre città italiane) inizia oggi il servizio in via Sammartini 120, uno dei tanti magazzini raccordati di proprietà di Grandi Stazioni ubicati sotto la massicciata della Stazione Centrale. Dopo la restituzione a Grandi Stazioni dello spazio sistemato un anno fa dal Genio civile nel sottopasso di via Tonale, le operazioni di primissima accoglienza proseguono nel nuovo locale, adattato alle esigenze delle diverse attività. Vi saranno presenti, come in via Tonale, gli operatori di Fondazione Progetto Arca (gestore hub), Terres des Hommes, Save the Children, Albero della Vita, i medici di Ats Milano e il gruppo di volontari, tutti coordinati dal Comune di Milano.
Ogni giorno i profughi arrivati autonomamente a Milano sono destinati alle strutture di accoglienza temporanea reperite dal Comune e gestite da Caritas e Terzo Settore tramite una convenzione con la Prefettura e l’esclusivo utilizzo di risorse dello Stato.
Attualmente nella città di Milano risultano presenti circa 2.350 migranti, l’86% dei quali sono richiedenti asilo o “dublinanti” (migranti rimandati in Italia per effetto del trattato di Dublino e sbarcati a Milano da altri Paesi europei). Solo 350 (14% del totale) sono transitanti. Se la tendenza degli ultimi mesi sarà confermata, solo in piccolissima parte riusciranno a lasciare il Paese.
Negli ultimi mesi il numero di persone che hanno fatto richiesta di asilo tra i migranti giunti spontaneamente a Milano, dopo aver lasciato i centri del sud dell’Italia o di altre città, è aumentato del 460% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando i richiedenti asilo erano circa un centinaio.
Gli arrivi spontanei non si sono mai interrotti: negli ultimi dieci giorni sono arrivate alla Stazione Centrale e registrate all’hub circa 400 persone, generando di nuovo uno stato di emergenza per mancanza di posti nelle strutture.
Attualmente i centri di accoglienza temporanea, allestiti dal Comune, Caritas e Terzo Settore e aperti per fronteggiare proprio l’emergenza degli arrivi spontanei (fenomeno vissuto da Milano dall’ottobre 2013), sono pieni.
Proprio in questa ultima settimana è stato riempito anche il locale attiguo al nuovo hub, al civico 118 di via Sammartini. Si tratta di uno spazio sempre di Grandi Stazioni, che può ospitare una ottantina di persone, messo a disposizione del Comune lo scorso autunno e riaperto da Progetto Arca per la primissima accoglienza di chi arriva in Stazione Centrale.
I due nuovi spazi di via Sammartini (al 118 e al 120) permetteranno di far fronte, in modo ancora più ordinato, alla necessità di accoglienza di chi arriva in Stazione Centrale. Nel sistema delle strutture il Comune ha posto come obiettivo la chiusura del centro di via Aldini. La convenzione in essere con la Prefettura scadrà il 30 giugno 2016.
Da novembre 2015 i tempi di permanenza nelle strutture temporanee di emergenza si sono notevolmente allungati, fino a raggiungere quasi 20 giorni nel mese di marzo 2016.
Dopo un primo tentativo di raggiungere i Paesi del nord Europa, i profughi arrivati spontaneamente a Milano tornano indietro e fanno richiesta di asilo.
Dall’inizio dell’emergenza profughi nell’ottobre del 2013 sono transitate da Milano circa 89.000 persone. La popolazione accolta è costituita per il 21,4% da minorenni. Tra gli adulti la metà sono donne.