Primo Maggio, sindacati contro apertura negozi

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“Il 1° maggio i lavoratori della distribuzione commerciale hanno tutt’altro che da festeggiare subendo gli effetti della normativa sulla liberalizzazione delle aperture degli esercizi anche nei giorni di festa”. . Così il segretario generale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri torna sul tema delle aperture indiscriminate al Primo Maggio,  rilanciando sulla necessità di fronteggiare la deregulation selvaggia che impatta fortemente sulle condizioni di lavoro nel comparto del terziario privato. «La frammentazione del settore certo non aiuta – ha affondato Raineri – Se per i dipendenti della grande distribuzione organizzata è possibile garantire la rotazione anche in virtù di accordi sulla volontarietà delle prestazioni, soprattutto per gli addetti delle piccole e medie imprese del commercio al dettaglio è sempre più complicato veder rispettato il contratto e non sempre sono garantite le maggiorazioni previste per il lavoro domenicale e festivo».
«In tutta Italia il 1° maggio sono previste mobilitazioni e scioperi indette unitariamente dai sindacati di categoria Fisascat Filcams UIltucs per protestare contro l’apertura degli esercizi commerciali proprio nella giornata simbolo del lavoro che dovrebbe essere rispettata per quello che è, una giornata di festa per tutti» ha aggiunto il sindacalista sottolineando anche un altro aspetto che vede le organizzazioni sindacali fare fronte compatto, ossia il mancato rinnovo dei contratti nazionali di lavoro nel terziario, turismo, distribuzione e servizi.
«Come può essere il 1° maggio la Festa del Lavoro per gli oltre 2 milioni di lavoratrici e lavoratori del turismo, delle mense, delle imprese di pulizia multiservizi, delle terme e della grande distribuzione organizzata che in media da oltre tre anni non percepiscono un aumento salariale contrattato e un avanzamento della normativa su diritti, tutele e welfare?» ha invitato a riflettere il segretario generale della Fisascat. «Per questo – ha concluso Raineri – il 6 e il 28 maggio abbiamo indetto due giornate di sciopero generale contro lo stallo negoziale e a sostegno della ripresa delle trattative per il completamento dei rinnovi contrattuali nel terziario privato».

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