Come sei giri intorno al globo terrestre ovvero 246mila chilometri. È il percorso risparmiato solo nell’ultima Giornata di Lavoro Agile. L’iniziativa voluta dall’Amministrazione comunale ha permesso anche di abbattere del 3% le emissioni atmosferiche inquinanti: per l’esattezza 8 chilogrammi di Pm10, 110 chilogrammi di ossidi di azoto, 49 tonnellate di anidride carbonica.
E in più si guadagna, in media, un’ora e mezza di tempo libero da dedicare a se stessi o alla famiglia.
Sono i dati presentati oggi in un convegno a Palazzo Marino, durante il quale è emersa la sintesi di un’esperienza unica in Italia, apripista alla legge nazionale in discussione al Senato.
Dal 2014, anno della prima edizione, al 2016 la crescita dei partecipanti e delle adesioni è stata significativa: da 104 il primo anno a 170 nel 2016 (+ 63%). Esponenziale la crescita delle sedi di lavoro coinvolte: erano 146 nel 2014, tutte a Milano e provincia, mentre nel 2016 sono balzate a 502 in tutta Italia.
In totale, nei tre anni, le aziende partecipanti sono state 242, coinvolgendo un bacino potenziale di 127mila lavoratori. Nel 2016 i partecipanti complessivi e certificati sono stati oltre 15mila, erano 7mila nel 2014.
Importante il dato riferito al tempo risparmiato, che rimane pressoché costante negli anni: 112 minuti nel 2014, 108 nel 2015, 110 nel 2016. In media, quindi, un’ora e mezza di tempo libero in più guadagnato da ogni singolo partecipante. L’87% dei lavoratori ha svolto le proprie mansioni da casa propria ma crescono anche altre soluzioni come gli spazi coworking (16%).
Tra le aziende che hanno aderito alla Giornata del Lavoro Agile, il 58% ha meno di 100 dipendenti, mentre è in aumento l’adesione delle aziende più grandi. Il 42% dei lavoratori che hanno partecipato ha rinunciato all’automobile e solo l’11% ad altri mezzi di trasporto come treni e autobus, a dimostrazione di come il Lavoro Agile abbia un forte impatto sulla mobilità a media e lunga percorrenza. Sono 40, in media, i chilometri di spostamento casa-lavoro risparmiati dal singolo lavoratore.
I dati raccolti direttamente dai partecipanti indicano una maggioranza di donne (53%) ma non così netta come si tende a pensare nelle situazioni di smart working che vengono generalmente identificate come prettamente femminili. Al contrario, il numero di lavoratori uomini che vogliono sperimentare diverse forme di tempi vita-lavoro è in costante aumento.
Il 52% delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi tre anni hanno ‘provato’ una giornata agile lo ha fatto per la prima volta. Il 70% ha più di 40 anni e il 97% di loro sono diplomati o laureati.
Molto alto, infine, l’indice di gradimento dell’iniziativa che arriva a 4,8 su scala 5 in base alle 3mila risposte al questionario distribuito nel 2016 ai 16mila partecipanti.