“Se uno è innocente su cosa deve cedere?”. Massimo Bossetti, a processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha risposto così ai suoi avvocati che, in aula, gli chiedevano se avesse mai subito pressioni, in carcere, perché confessasse. Il muratore ha detto di aver subito pressioni “da tutti” ma non ha fatto nomi. Ha aggiunto di avere subito anche un “quarto grado” da sua moglie e “se avessi mentito – ha spiegato – lei me lo avrebbe letto negli occhi”. Bossetti, interrogato dal pm Letizia Ruggeri, ha poi escluso categoricamente che il furgone ripreso dalle telecamere di alcune aziende nei pressi del punto della scomparsa di Yara sia suo.