Secondo la relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia, “In Lombardia si è da tempo, superata la logica della infiltrazione, intesa come sporadico inserimento della ‘ndrangheta nell’economia legale (penetrazione di qualcosa di negativo all’interno di un tessuto sano) e ad essa è subentrato il concetto di vero e proprio radicamento”. La relazione analizza la diffusione delle organizzazioni mafiose in Lombardia dal primo luglio 2014 al 30 giugno 2015. In Lombardia c’è “una condizione di assoggettamento e omertà diffusa, conseguenza della forza di intimidazione che promana dall’associazione mafiosa radicata sul territorio lombardo, ed operante con la commissione di reati – estorsioni, usura, omicidi, traffico di rifiuti, favoreggiamento di latitanti, incendi – ma anche con l’acquisizione di attività economiche, l’inserimento in competizioni elettorali al fine di procurare voti a soggetti poi disponibili ad esaudire i desiderata dell’organizzazione”.