Avrebbe dovuto essere nominato entro oggi, 31 dicembre, invece la nomina ancora non c’è: non è arrivata in tempo l’auspicata sentenza di ammissione alla procedura concorsuale che avrebbe individuato anche il commissario che dovrà supervisionare la gestione delle Cartiere Paolo Pigna di Alzano, attualmente in preconcordato. La nomina di un commissario era necessaria per la richiesta, da presentare entro oggi, di una cassa integrazione per procedura concorsuale che dal 1° gennaio, con le nuove norme, scomparirà. Il 22 dicembre nella sede di Confindustria a Bergamo azienda e sindacati di categoria avevano firmato una preintesa proprio su questa richiesta di cassa straordinaria. L’accordo, a questo punto, non ha alcuna utilità. Cosa cambia dunque per i lavoratori? “La cassa straordinaria che abbiamo perduto a causa della mancata nomina del commissario aveva per i dipendenti di Pigna caratteristiche più certe e stabili rispetto a quella che si potrà chiedere a gennaio” spiegano oggi Paolo Turani della SLC-CGIL, Luca Legramanti di FISTEL-CISL e Bruno Locatelli di UILCOM-UIL di Bergamo. “Infatti questa cassa di 12 mesi, che dall’anno prossimo non esisterà più per le procedure concorsuali, garantiva un’ammortizzazione sociale qualsiasi cosa fosse accaduta, fallimento compreso. La cassa che si potrà richiedere da gennaio (per crisi aziendale), invece, pur con una durata identica rispetto all’altra, in caso di fallimento dell’azienda cesserebbe di essere erogata, lasciando i lavoratori senza ammortizzatore sociale”. Dal 23 settembre scorso la storica cartiera della valle Seriana ha attivato una procedura di preconcordato in continuità aziendale la cui conclusione era, appunto, attesa per questi giorni. L’azienda da almeno quattro anni vive difficoltà sia di ordine finanziario che industriale e per questo ha usufruito di diversi ammortizzatori sociali, dal contratto di solidarietà a diversi cicli di cassa ordinaria, l’ultimo dei quali si è esaurito il 19 dicembre (tra l’altro di queste ultime 13 settimane di cassa manca ancora l’autorizzazione da parte dell’INPS territoriale che permetterebbe l’erogazione –ancora attesa dai 165 lavoratori– dei soldi per le ore di cassa effettuate).